L’inaugurazione della Casa Rifugio e del Centro Antiviolenza dedicati a Elisa Claps a Palazzo San Gervasio (Potenza) rappresenta un atto di profonda portata civile e un segno tangibile dell’impegno dello Stato nel contrasto alla violenza di genere.
L’iniziativa, nata da una sinergia virtuosa tra istituzioni locali, l’associazione Differenza Donna, Enel Cuore e Ikea, trasforma un bene confiscato alla criminalità organizzata in un baluardo di sicurezza e speranza per le donne vittime di abusi.
Questa struttura non è semplicemente un edificio riqualificato, ma un potente messaggio di resilienza e di riconquista del territorio, un territorio che troppo a lungo ha subito le ferite della criminalità e dell’ingiustizia.
È un’affermazione della volontà di non cedere alla disperazione, ma di costruire un futuro in cui la dignità e la sicurezza delle donne siano al centro dell’attenzione.
La presenza di rappresentanti istituzionali, sindaci, forze armate, forze dell’ordine, Gildo Claps, il prefetto di Potenza e la sottosegretaria all’Interno testimonia la rilevanza e l’urgenza di questo intervento.
Il vicepresidente e assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Pasquale Pepe, ha sottolineato come la Casa Rifugio non sia solo un luogo fisico, ma un simbolo di trasformazione, un atto di responsabilità collettiva che converte il dolore in azione concreta.
L’assessore ha esplicitamente riconosciuto il ruolo fondamentale delle forze dell’ordine, ribadendo che la protezione delle vittime richiede un impegno costante e spesso silenzioso.
Ha inoltre invitato alla fiducia nei confronti delle iniziative politiche volte a migliorare il tessuto sociale, contrastando la tendenza a screditare ogni tentativo di riforma e progresso.
L’avvio di questa struttura si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sulla necessità di contrastare la violenza di genere non come un problema marginale, ma come un imperativo morale e un dovere istituzionale.
La Casa Rifugio e il Centro Antiviolenza rappresentano un presidio stabile di ascolto, accoglienza protetta e accompagnamento nel percorso di ricostruzione personale e raggiungimento dell’autonomia, offrendo un rifugio sicuro e un punto di riferimento per le donne che hanno subito abusi, promuovendo una cultura di legalità e rispetto nella comunità lucana.
L’iniziativa si configura quindi come un investimento a lungo termine nella sicurezza e nel benessere sociale, un monito costante contro ogni forma di violenza e un esempio di come la collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini possa generare un cambiamento positivo e duraturo.







