L’impegno europeo del Celtic contro la Roma, cruciale per le sorti del Gruppo A di Europa League, sarà diretto da István Kovács, fischietto rumeno che porta con sé un’esperienza significativa a livello internazionale.
La sua designazione sottolinea l’importanza della partita e la fiducia che l’UEFA ripone nelle sue capacità di gestione.
A supportarlo sul terreno di gioco di Glasgow, agiranno i guardalinee Mihai Marica e Ferencz Tunyogi, mentre Szabolcs Kovacs ricoprirà il ruolo di quarto ufficiale, garantendo un occhio vigile sulla dinamica del gioco.
La tecnologia VAR, sempre più determinante per assicurare la correttezza delle decisioni arbitrali, sarà affidata a Catalin Popa, affiancato dall’arbitro VAR assistente francese Jérôme Brisard, la cui presenza testimonia l’impegno della UEFA per l’accuratezza e la trasparenza delle decisioni prese durante la partita.
Parallelamente, l’incontro tra Celta Vigo e Bologna, valido anch’esso per l’ultima giornata del Gruppo B, sarà diretto dal romeno Radu Petrescu.
La sua presenza indica una rotazione tra gli arbitri europei, con l’obiettivo di garantire un’equa distribuzione degli incarichi e di offrire opportunità a fischietto provenienti da diverse nazioni.
Radu Petrescu sarà coadiuvato dagli assistenti Radu Ghinguleac e Alexandru Mihai Voda, con Cristian Moldoveanu in veste di quarto ufficiale.
La tecnologia VAR, per assicurare la massima precisione, sarà gestita dall’inglese Darren England, con il VAR assistente rumeno Marcel Birsan a supportarlo.
Queste designazioni arbitrali, apparentemente semplici comunicazioni di routine, rivelano una complessa macchina organizzativa e una riflessione profonda sui criteri di selezione degli arbitri europei.
La scelta degli arbitri non si basa unicamente sulla loro esperienza, ma anche sulla loro forma fisica, la conoscenza delle normative del gioco e la capacità di gestire situazioni di alta pressione.
Inoltre, l’introduzione e l’evoluzione del sistema VAR hanno profondamente trasformato il ruolo dell’arbitro, introducendo una nuova dimensione di responsabilità e un maggiore grado di controllo sulle decisioni arbitrali, ma anche creando nuove sfide e spunti di dibattito all’interno del mondo del calcio.
La presenza di arbitri VAR assistenti provenienti da nazioni diverse sottolinea un impegno verso la condivisione di competenze e l’armonizzazione delle interpretazioni normative a livello europeo.
