Assumere la direzione artistica del Festival dei Due Mondi rappresenta un atto di continuità e di sguardo al futuro, un’eredità complessa che si radica nella storia di un’istituzione capace di configurarsi come vero e proprio crocevia culturale.
Daniele Cipriani, durante l’incontro “Radici” tenutosi al Teatro Caio Melisso Carla Fendi, ha delineato le coordinate di questo nuovo capitolo, presentando il team che lo affiancherà nella realizzazione della 69ª edizione, in programma dal 26 giugno al 12 luglio.
Un percorso inteso come piattaforma per il dialogo interculturale, dove l’arte trascende i confini geografici e ideologici, proiettando il Festival come un’oasi di comprensione e di coesione sociale.
Un elemento cruciale di questa transizione è l’apporto di figure di spicco nel panorama artistico internazionale.
Beatrice Rana, pianista di fama mondiale, assumerà il ruolo di consulente musicale, garantendo un’attenzione particolare alla qualità e all’innovazione nella programmazione classica.
Parallelamente, Leo Muscato, regista e drammaturgo di grande sensibilità, offrirà la sua expertise per l’opera e la prosa, con l’obiettivo di restituire al teatro la sua funzione primaria: quella di spazio di incontro e di riflessione collettiva.
Muscato ha sottolineato l’importanza del teatro come luogo in cui la comunità si riconosce, dove le voci silenziate possono finalmente risuonare, curando le cicatrici dell’anima e alimentando un continuo scambio tra passato, presente e futuro.
La 69ª edizione si preannuncia ambiziosa, coinvolgendo circa mille artisti provenienti da ogni angolo del mondo, e culminerà con eventi di grande impatto, un’opera di apertura e un concerto finale di richiamo, unitamente a un progetto formativo di alto livello, la Festival dei Due Mondi Academy, volto a sostenere le nuove generazioni di artisti.
Un maestro d’orchestra di prestigio dirigerà un concerto memorabile in Piazza Duomo il 3 luglio.
Il sindaco di Spoleto e presidente della Fondazione Festival dei Due Mondi, Andrea Sisti, ha espresso la sua fiducia nell’esperienza di Cipriani e nella sua visione, auspicando una prosecuzione e un rinnovamento della tradizione festivaliera, mantenendo saldi i principi di eccellenza e di apertura internazionale che ne hanno sempre caratterizzato l’identità.
L’incontro “Radici” si è concluso con un evento di profonda suggestione, “Elevazione Spirituale”, ideato da Cipriani in collaborazione con l’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia.
Questa iniziativa, che ha segnato la riapertura della Cattedrale di Santa Maria Assunta al Festival dopo un’epoca segnata da un’impronta distintiva, ha visto l’intreccio di musica, parole e voci in un’esperienza emozionante.
La Nova Opera Orchestra, il Coro della Diocesi di Roma, diretti da mons.
Marco Frisina, hanno accompagnato letture di brani scelti da Sartre e Papa Leone XIV, declamate dai detenuti della Casa di Reclusione di Spoleto, creando un momento di riflessione sulla condizione umana e sulla ricerca di redenzione, in un dialogo inaspettato tra arte, fede e giustizia sociale.
Questo gesto simbolico testimonia la volontà di estendere il raggio del Festival, aprendo il dialogo a realtà spesso marginalizzate e promuovendo un’arte inclusiva e capace di generare senso di comunità.






