Il commercio estero piemontese, nel periodo gennaio-settembre 2025, manifesta una ripresa significativa, segnando un incremento del 1,7% nel valore complessivo delle esportazioni, che si attestano a 46 miliardi di euro rispetto ai 45,2 miliardi dello stesso arco temporale del 2024.
Questa dinamica, lungi dall’essere uniforme, presenta una fluttuazione trimestrale degna di analisi: dopo un avvio anno con una contrazione dell’1,3% nel primo trimestre e una lieve ripresa dello 0,4% nel secondo, si assiste a una crescita vigorosa del 6,3% nel terzo trimestre (luglio-settembre), suggerendo un’accelerazione della spinta commerciale nella seconda metà dell’anno.
Parallelamente, le importazioni di merci hanno registrato un aumento più marcato, con un incremento del 4,6% che porta il valore totale a 34,7 miliardi di euro.
Questo divario nell’andamento tra esportazioni e importazioni si riflette nel saldo commerciale, che pur rimanendo positivo – attestandosi a 11,3 miliardi di euro – subisce una lieve riduzione rispetto ai 12 miliardi registrati nel periodo comparato del 2024.
Tale diminuzione, sebbene contenuta, solleva interrogativi sulle possibili dinamiche sottostanti e sulla necessità di monitorare attentamente l’evoluzione del contesto economico internazionale.
La ripresa delle esportazioni piemontesi è un segnale incoraggiante che testimonia la resilienza e l’adattabilità del tessuto imprenditoriale regionale.
La capacità di superare le difficoltà iniziali e generare crescita è il frutto di filiere produttive robuste e specializzate, con particolare riferimento ai settori agroalimentare e della metallurgia, che continuano a rappresentare motori trainanti dell’economia piemontese.
Tuttavia, il quadro complessivo non può prescindere dall’affrontare le problematiche strutturali che gravano sul settore automotive, un comparto cruciale per l’economia regionale.
La transizione verso una mobilità più sostenibile, caratterizzata dall’elettrificazione e dall’introduzione di nuove tecnologie, sta mettendo a dura prova i produttori di veicoli.
Sebbene la componentistica automotive piemontese dimostri una notevole tenacia, è imperativo adottare un approccio industriale proattivo e lungimirante, che preveda investimenti mirati, incentivi alla ricerca e sviluppo e una stretta collaborazione tra pubblico e privato.
La difesa della competitività piemontese nel mercato europeo e la riconquista di quote in mercati globali più complessi richiedono un impegno costante e una visione strategica.
È fondamentale garantire alle imprese la stabilità finanziaria e la certezza normativa necessarie per promuovere investimenti a lungo termine e favorire l’innovazione, consolidando la posizione del Piemonte come polo di eccellenza nel panorama industriale internazionale.
Come sottolinea Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte, la sfida è complessa, ma le opportunità per un futuro di crescita sostenibile rimangono concrete e alla portata di un’azione decisa e coordinata.






