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Concerto di Natale: arte e solidarietà per salvare vite fragili

Il Concerto di Natale “Magnificat”, un’iniziativa sinergica tra Fondazione Soleterre, IntendeVoci e il prestigioso Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, si configura come un atto di profonda umanità, finanziato da un gesto di generosità: le offerte di una coppia di sposi.

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L’evento, in programma il 14 dicembre all’interno delle mura del Conservatorio, incarna la potenza trasformativa dell’arte al servizio della solidarietà, destinando integralmente il ricavato alla salvaguardia di vite fragili attraverso il programma “Grande Contro il Cancro” di Soleterre.
Questo programma cruciale offre cure mediche essenziali e un supporto psico-oncologico specializzato a bambini affetti da tumore, con un focus particolare sulle aree di Ucraina e Palestina, luoghi segnati da conflitti e da una drammatica carenza di risorse sanitarie.
La situazione, come sottolinea Damiano Rizzi, Presidente di Fondazione Soleterre, è particolarmente critica in Palestina, dove l’ospedale pubblico di Beit Jala Hospital, l’unico ancora in grado di fornire assistenza, si trova a fronteggiare l’esaurimento delle scorte di farmaci chemioterapici.

L’impegno di Soleterre, sostenuto da donazioni private, è l’unico baluardo contro un destino ineluttabile per molti piccoli pazienti.

La distruzione del reparto di oncologia pediatrica a Gaza aggrava ulteriormente il quadro, privando i bambini di ogni possibilità di cura e rendendo impossibile anche un trasferimento in Cisgiordania.
In Ucraina, tormentata da un conflitto che si protrae da anni, i bambini oncologici affrontano una battaglia quotidiana contro la malattia in un contesto di estrema precarietà, dove la mancanza di farmaci e di supporto psicologico amplifica la sofferenza.
Il concerto si propone di elevare lo spirito e raccogliere fondi attraverso un repertorio musicale di grande intensità emotiva.

L’unione suggestiva di brani tardo barocchi e composizioni del Novecento, con la “Lauda per la Natività del Signore” di Ottorino Respighi e il “Magnificat” di Carl Philipp Emanuel Bach, figlio di Johann Sebastian Bach, crea un ponte tra epoche e culture, amplificando il messaggio di speranza e di solidarietà.
Le opere scelte, intrise di spiritualità e di profonda riflessione umana, invitano il pubblico a condividere un momento di profonda commozione e a contribuire attivamente a un gesto di amore concreto verso chi vive nell’ombra della malattia.
Il concerto non è solo un evento musicale, ma un appello alla coscienza collettiva, un atto di resistenza contro la disperazione e un inno alla resilienza dei bambini che lottano per la vita.

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