Confisca da 3 milioni: Colpo alla Mafia Romana e all’Usuraio Uomo Liquido

Un significativo colpo alle organizzazioni criminali operanti a Roma è stato inferto con la confisca definitiva di un vasto patrimonio, stimato in oltre tre milioni di euro, riconducibile a un anziano usuraio romano.

L’azione, orchestrata dalla divisione Anticrimine della Questura di Roma e convalidata dalla Corte di Cassazione, rappresenta una vittoria cruciale nella lotta contro l’usura, il riciclaggio di capitali e i legami tra diverse mafie.

L’uomo, ottantatreenne, è stato identificato come una figura chiave nel riciclo di ingenti somme illecite provenienti non solo da attività usurarie, ma anche a favore di alcune delle più potenti organizzazioni criminali italiane: la ‘Ndrangheta, la Camorra, Cosa Nostra e la Banda della Magliana.
Durante gli interrogatori, l’indagato si è descritto come un “uomo liquido”, un termine che evoca la sua capacità di adattamento e la sua disponibilità a operare a servizio di diverse fazioni criminali, fungendo da canale per il lavaggio di denaro sporco.
Le sue vittime dell’usura, terrorizzate, raccontavano come l’uomo ostentasse i suoi rapporti con esponenti di alto livello della Banda della Magliana e della mafia siciliana, sfruttando tale potere per intimidire e controllare.

L’indagine, partita da un’operazione del 2021, ha portato alla luce un complesso sistema di riciclaggio che coinvolgeva anche un calabrese, residente nella zona dei Castelli Romani e inserito in pericolosi contesti di criminalità organizzata collegati alla cosca Piromalli di Gioia Tauro.
Quest’ultimo, a sua volta, aveva investito i proventi di reati di bancarotta fraudolenta e di seriali intestazioni fittizie di beni in complessi immobiliari, al fine di celare la reale proprietà e ostacolare le indagini.

Il provvedimento di confisca, inizialmente disposto nel maggio 2023 dal Tribunale di Roma su proposta del Questore di Roma, ha interessato un articolato compendio patrimoniale comprendente beni immobiliari di pregio, tra cui un complesso alberghiero-ristorante situato a Rocca di Papa, destinato ora alla Protezione Civile, un immobile residenziale nella zona della Magliana e diverse disponibilità finanziarie giacenti su conti bancari, per un valore complessivo che supera i 300.000 euro.

La conferma della Cassazione consolida la decisione, siglando una tappa importante nella strategia di contrasto alla criminalità organizzata e nel recupero di risorse da destinare a fini sociali.

Questo intervento dimostra l’efficacia della normativa antimafia e l’impegno delle forze dell’ordine nel perseguire e neutralizzare i patrimoni illecitamente accumulati.

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