lunedì 11 Agosto 2025
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Coppa Italia: Potenza-Cavese a porte chiuse per i tifosi salernitani

La stagione calcistica 2025-2026 si apre con un atto di rigore amministrativo per la sfida di Coppa Italia Serie C tra Potenza e Cavese, in programma sabato 16 agosto allo stadio Viviani.
L’incontro, valido per il primo turno della competizione, si disputerà a porte chiuse per i sostenitori della provincia di Salerno, una misura precauzionale decisa dal prefetto Michele Campanaro in risposta a un contesto di profonda e radicata rivalità tra le due fazioni di tifosi.

La decisione, frutto di un’attenta valutazione e non un atto impulsivo, riflette una crescente preoccupazione delle autorità lucane riguardo alla sicurezza durante gli eventi sportivi.
Il divieto di accesso allo stadio per i residenti salernitani è stato formalizzato a seguito di un’analisi dettagliata condotta dal Comitato per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, in sinergia con il questore Raffaele Gargiulo.

Tale analisi ha evidenziato un rischio elevato di gravi disordini e potenziali minacce all’ordine pubblico qualora fosse consentita la presenza delle tifoserie avversarie.
La storia di scontri e intimidazioni tra le due squadre, stratificata nel tempo, ha generato un clima di tensione che rende la gestione della sicurezza particolarmente complessa.

Non si tratta di una semplice rivalità calcistica, ma di un fenomeno sociale più ampio, alimentato da fattori storici e territoriali che rendono preveggibili episodi di violenza anche in contesti apparentemente controllati.

L’intervento del prefetto, quindi, si configura come una misura preventiva, volta a salvaguardare l’incolumità delle persone e a proteggere la normalità della vita cittadina.

La scelta di limitare l’accesso allo stadio rappresenta un compromesso delicato, bilanciando il diritto di assistere a un evento sportivo con la necessità di garantire la sicurezza pubblica.
Pur comprendendo le possibili frustrazioni dei tifosi, le autorità sottolineano l’importanza di prioritizzare la protezione della collettività e di evitare che una partita di calcio diventi pretesto per atti di vandalismo e aggressioni.
La decisione, inoltre, apre un dibattito più ampio sulla responsabilità delle istituzioni nel gestire le dinamiche delle tifoserie e sulla necessità di promuovere un approccio più costruttivo e rispettoso nel vivere la passione per lo sport.

Il futuro delle prossime sfide dipenderà dalla capacità di tutti gli attori coinvolti – tifosi, club, istituzioni – di lavorare insieme per un ambiente sportivo più sicuro e inclusivo.

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