Un gesto di profonda umanità e lungimiranza ha visto una coppia bergamasca offrire all’Università di Pavia un contributo di 25.000 euro, un investimento mirato a sostenere il futuro del popolo palestinese attraverso iniziative accademiche.
Questa generosa donazione si inserisce nel contesto del progetto Italian Universities for Palestinian Students (Iupals), un’iniziativa promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane volta a offrire opportunità formative a studenti provenienti da aree di conflitto.
Il rettore Alessandro Reali ha accolto con gratitudine l’offerta, concordando una ripartizione della somma in due borse di studio destinate a studenti palestinesi recentemente giunti a Pavia, in seguito a un’evacuazione da Gaza.
Questa scelta sottolinea l’impegno dell’Ateneo pavese a fornire un rifugio sicuro e un ambiente propizio alla prosecuzione degli studi per giovani che hanno subito traumi e interruzioni nel loro percorso formativo.
Le borse di studio, destinate a due dei quattro studenti palestinesi accolti, copriranno le spese di alloggio e parte delle necessità di mantenimento, consentendo loro di concentrarsi pienamente sugli studi.
I beneficiari frequenteranno corsi di laurea magistrale in lingua inglese, specificamente nei campi cruciali di Computer Engineering ed Economics, Development and Innovation – discipline chiave per la ricostruzione e lo sviluppo di un futuro stabile e prospero per il loro paese.
Alessandro Reali ha sottolineato come l’Università di Pavia consideri la libertà – in ogni sua declinazione: di insegnamento, ricerca, pensiero, parola e confronto rispettoso – come un valore imprescindibile.
L’iniziativa di questa coppia bergamasca, che trascende confini geografici e culturali, incarna questo spirito di apertura e solidarietà, offrendo un faro di speranza in un momento di profonda incertezza.
L’Ateneo pavese, come molte istituzioni accademiche europee, riconosce l’urgente necessità di formare giovani leader e professionisti capaci di contribuire attivamente alla ricostruzione post-conflitto.
Questi studenti, grazie alla possibilità di proseguire i loro studi in un ambiente sicuro e stimolante, potranno acquisire conoscenze e competenze fondamentali per affrontare le sfide del futuro e per contribuire alla rinascita del loro paese, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale, e agendo come agenti di cambiamento positivo nella regione.
Questo gesto rappresenta un investimento non solo nel futuro di questi singoli studenti, ma nell’intero tessuto sociale palestinese.







