Cuamm, Mattarella: un appello per l’Africa resiliente

L’aria vibrò di un’emozione palpabile, condensata in un abbraccio sentito, un gesto che ha sancito l’apertura dell’Annual Meeting 2025 dei Medici con l’Africa – Cuamm.
La standing ovation, prolungata e sentita, che ha accompagnato l’ingresso sul palco del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha rappresentato un tributo non solo alla figura del Presidente, ma anche alla dedizione e al valore dell’opera svolta dall’associazione Cuamm.

L’evento, divenuto un appuntamento imprescindibile per il dialogo tra Italia e continente africano, ha visto convergere leader politici, figure di spicco del mondo accademico, operatori sanitari, volontari e rappresentanti di organizzazioni internazionali.

Quest’anno, il meeting si è focalizzato su un tema cruciale: la resilienza dei sistemi sanitari africani di fronte alle sfide globali, con un’attenzione particolare alla preparazione alle pandemie, all’accesso all’acqua potabile e alla lotta contro le malattie trasmissibili.

Il Cuamm, da oltre cinquant’anni in prima linea nel fornire assistenza medica in Africa, ha offerto una panoramica dettagliata delle sue attività, illustrando progetti innovativi volti a rafforzare le infrastrutture sanitarie locali e a formare personale medico qualificato.
L’associazione ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato, che non si limiti alla cura delle malattie, ma che tenga conto dei fattori socio-economici e ambientali che ne sono alla base.

Il discorso del Presidente Mattarella, incentrato sul ruolo dell’Italia come ponte tra l’Europa e l’Africa, ha esortato alla collaborazione e alla condivisione di competenze e risorse.
Ha riconosciuto il debito etico dell’Italia nei confronti del continente africano e ha ribadito l’impegno del Paese a sostenere lo sviluppo sostenibile e la stabilità della regione.

L’Annual Meeting si è rivelato un momento di riflessione profonda, un’occasione per rinnovare l’impegno a costruire un futuro più giusto e solidale per l’Africa, un futuro in cui l’accesso alla salute sia un diritto fondamentale per tutti.
Le testimonianze dirette di medici e volontari che operano quotidianamente sul campo hanno offerto uno sguardo vivido sulla realtà africana, illuminando le sfide, le difficoltà, ma anche le speranze e le capacità di resilienza della popolazione.
L’evento ha lasciato un’eredità di ispirazione e di azione, stimolando un rinnovato senso di responsabilità collettiva verso il continente africano e un’urgente necessità di ampliare le collaborazioni per affrontare le complesse sfide che lo attendono.

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