Il settore culturale italiano, nonostante le persistenti criticità di finanziamento, si configura come un motore economico di rilevanza strategica, trascendendo il contributo primario al turismo.
Sebbene il patrimonio artistico rappresenti un elemento attrattivo cruciale per i visitatori stranieri, il desiderio di fruizione culturale da parte degli italiani rimane vivo, come sottolinea l’ex ministro Bonisoli, ora a capo dell’Ufficio Studi di Federculture.
Il recente rapporto presentato dall’organizzazione evidenzia un quadro complesso, segnato da dinamiche contrastanti e segnali di resilienza.
L’analisi delle spese familiari nel 2024 rivela una crescita nominale apparente, ma una diminuzione reale della spesa per tempo libero, sport e cultura, erosa dall’inflazione.
Il dato, pur risentendo delle disparità territoriali strutturali, mostra una riduzione della percentuale di reddito familiare destinata alla cultura, dal 4% al 2,8%.
Tuttavia, emergono segnali incoraggianti: il pubblico giovanile si dimostra particolarmente attivo nella spesa culturale, mentre le famiglie con figli investono una quota significativamente più elevata rispetto alla media nazionale.
Al contrario, gli over 65 mostrano una propensione alla spesa inferiore.
Il 2024 segna un punto di svolta per lo spettacolo dal vivo, con un’offerta diversificata che ha generato oltre 3 milioni di eventi, 253 milioni di spettatori e un fatturato di 4 miliardi di euro.
Questa ripresa non è solo quantitativa, ma anche qualitativa: si assiste a una profonda trasformazione dei linguaggi, dei luoghi e delle modalità di partecipazione.
Il settore spettacolo nel suo complesso, che include cinema, teatro, concerti e mostre, registra 147,6 milioni di spettatori e 2,26 miliardi di euro di spesa, con una crescita generalizzata.
In particolare, il segmento dei concerti pop e rock si distingue per una crescita esponenziale, quasi raddoppiando gli incassi rispetto al 2019, a testimonianza di una domanda culturale orientata all’esperienza condivisa e alla socializzazione.
Il teatro mantiene una solida base di pubblico e una spesa elevata, mentre il cinema, nonostante segnali di ripresa, fatica a recuperare i livelli pre-pandemici, penalizzato dalla concorrenza delle piattaforme di streaming.Anche i luoghi della cultura registrano performance positive, superando i precedenti record storici.
I musei statali accolgono 60,8 milioni di visitatori, generando introiti per 382 milioni di euro, con un incremento significativo rispetto al 2023 e al 2019.
Si conferma, inoltre, una vitalità del libro: circa il 40% degli italiani legge almeno un libro all’anno, con un aumento dei lettori più assidui, mentre il formato e-book si stabilizza attorno al 45%, affiancando le librerie fisiche, che rimangono il canale di vendita primario.
Questi dati testimoniano l’efficacia delle iniziative volte a incentivare il consumo culturale, sottolineando al contempo la necessità di un impegno continuo e collaborativo per valorizzare appieno il ricco patrimonio italiano.
Come dichiarato dal Presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, il dialogo con Federculture continuerà ad essere costante e costruttivo, orientato a promuovere una crescita sostenibile e inclusiva del settore culturale.
La sfida è quella di coniugare la tutela del patrimonio con l’innovazione, la partecipazione e l’accessibilità, per garantire un futuro prospero e condiviso per la cultura italiana.







