venerdì 28 Novembre 2025

Cuneo sotto una coltre immacolata: neve eccezionale e turismo in ripresa

La provincia di Cuneo si è risvegliata sotto un manto immacolato, testimonianza di una nevicata intensa e prolungata, un evento di portata eccezionale per la sua portata e la sua estensione altitudinale.

La precipitazione, iniziata ieri, ha continuato a cadere durante la notte, depositando accumuli significativi che hanno trasformato il paesaggio in un quadro invernale suggestivo.

L’entità di questa precipitazione, lungi dall’essere un evento passeggero, ha delineato un quadro climatico che va oltre le normali dinamiche stagionali.

I dati delle stazioni di rilevamento, cruciali per comprendere l’intensità e la distribuzione della nevicata, parlano chiaro.
La stazione di Cuneo Cascina Vecchia ha registrato ben 37 centimetri di neve, una quantità che, per la città, si discosta notevolmente dalle medie storiche e che segnala una deviazione dal trend climatico recente.

A Limone, un avamposto cruciale per l’osservazione delle dinamiche meteorologiche alpine, l’Arpa ha misurato un accumulo impressionante, superando il metro e venti, con 120 centimetri di neve a terra.

Palanfrè (Vernante), situata in una valle laterale, ha registrato 90 centimetri, mentre la diga del Chiotas, un punto strategico per il monitoraggio delle risorse idriche, ha accumulato 92 centimetri.

La vetta del Colle dell’Agnello, sentinella delle Alpi Cozie, si è imbiancata di 48 centimetri, mentre Pian delle Baracche (Sampeyre) e il Colle della Lombarda hanno accumulato rispettivamente 41 e 54 centimetri.
Questi dati, dislocati geograficamente, evidenziano un fenomeno omogeneo e persistente.
L’impatto sulla viabilità è stato inevitabile, nonostante gli sforzi di mitigazione.
Il valico del Colle della Maddalena, cruciale collegamento con la Francia, è rimasto chiuso, un problema esacerbato da un precedente incidente con un mezzo pesante e poi dalla nuova ondata di neve.

Il tunnel del Tenda, arteria vitale per i trasporti tra Italia e Francia, ha subito un ritardo nella riapertura a causa di un guasto tecnico, un inconveniente che ha inevitabilmente generato disagi per i viaggiatori.
Anche il trasporto ferroviario ha subito interruzioni, con alcune corse cancellate sulla tratta Limone-Cuneo, a testimonianza della complessità di gestire un’infrastruttura ferroviaria in un contesto di condizioni meteorologiche avverse.
Nonostante le difficoltà, la notizia più entusiasmante per gli amanti dello sci e delle attività invernali è l’anticipazione dell’inizio della stagione.
Prato Nevoso, in un gesto inaspettato, ha annunciato l’apertura anticipata degli impianti, un segnale di ottimismo per il settore turistico montano.

Ad Artesina, si sta lavorando intensamente in vista dell’apertura prevista per il 27, mentre la Riserva Bianca di Limone Piemonte è attesa sulla linea di partenza il primo weekend di dicembre, promettendo un’esperienza unica e suggestiva.
L’evento si configura, dunque, non solo come un fenomeno meteorologico, ma anche come un’opportunità per rilanciare l’economia locale e il turismo invernale, offrendo un’esperienza alpina particolarmente ricca e appagante.

La combinazione di abbondanti nevicate e apertura anticipata degli impianti crea un contesto ideale per vivere appieno la magia dell’inverno alpino.

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