Il recente decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei Ministri, rappresenta un passo significativo nell’evoluzione del quadro normativo che disciplina la gestione dell’energia nella Regione Trentino-Alto Adige, delineando un’armonizzazione tra le competenze provinciali e quelle statali.
Questo provvedimento si inserisce nel più ampio contesto dell’attuazione dello statuto speciale, reinterpretato alla luce delle esigenze contemporanee e delle crescenti richieste di efficienza e sostenibilità nel settore energetico.
Il fulcro del decreto risiede nella rimodulazione delle concessioni esistenti per la distribuzione dell’energia elettrica.
In precedenza, tali concessioni erano state rilasciate sulla base di normative e condizioni che, con l’avvento di nuovi paradigmi energetici e l’esigenza di modernizzare le infrastrutture, risultano inadeguate.
L’approvazione dei piani straordinari di investimento, elemento centrale del provvedimento, apre la strada a una revisione delle concessioni, consentendo alle Province di Trento e Bolzano una maggiore flessibilità operativa e una capacità di adattamento più rapida alle dinamiche del mercato.
L’iniziativa non si limita a una mera riorganizzazione burocratica, ma si configura come un esempio concreto di autonomia differenziata in azione.
L’autonomia applicata, lungi dall’essere un sistema rigido e statico, si rivela uno strumento dinamico, capace di rispondere alle specificità territoriali e alle priorità locali.
La possibilità di rimodulare le concessioni in funzione di piani di investimento mirati consente alle Amministrazioni provinciali di massimizzare l’efficacia dei servizi offerti ai cittadini, promuovendo al contempo l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di infrastrutture all’avanguardia.
Il decreto legislativo introduce, inoltre, un principio di trasparenza e responsabilità nella gestione delle risorse energetiche.
La revisione delle concessioni, infatti, sarà accompagnata da un processo di valutazione e monitoraggio dei risultati, con l’obiettivo di garantire che gli investimenti realizzati producano benefici tangibili per il territorio e per la collettività.
Si pone l’accento sulla necessità di un approccio integrato, che tenga conto non solo degli aspetti economici e tecnologici, ma anche di quelli ambientali e sociali, promuovendo una transizione energetica equa e inclusiva.
Come sottolineato dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, l’approvazione del decreto rappresenta una tappa fondamentale per rafforzare il ruolo delle Province autonome nella gestione delle proprie risorse e per garantire un futuro energetico più sostenibile e resiliente per l’intera regione.
Il provvedimento si pone come modello per altre aree del Paese che aspirano a un maggiore livello di autonomia e responsabilità nella gestione dei servizi essenziali.







