Diesel Euro 5: nuova proroga e svolta green al Nord

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Il dibattito attorno alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nelle regioni del Nord Italia si riaccende, segnando un’ulteriore fase di sospensione e rielaborazione normativa.

A distanza di un anno dalla precedente moratoria, il blocco, già applicato nel 2024 e temporaneamente sospeso, è stato nuovamente posticipato al 1° ottobre 2026, attraverso un emendamento integrato nel più ampio Decreto Infrastrutture, ufficializzato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 luglio 2025.
Questa decisione, apparentemente una semplice proroga, si inserisce in un contesto di crescenti pressioni territoriali e una più matura riflessione sulle implicazioni socio-economiche di una restrizione così pervasiva.
L’impatto di queste limitazioni, che prevedono il divieto di circolazione dalle 8:30 alle 18:30 nelle città con popolazione superiore a 30.000 abitanti, coinvolge un parco circolare significativo: circa 1,3 milioni di veicoli diesel Euro 5 distribuiti tra Lombardia (484.000), Veneto (340.000), Emilia-Romagna (270.000) e Piemonte (240.000).
La decisione di posticipo è stata accolta con apprezzamento dalle amministrazioni regionali, ma anche con la consapevolezza della necessità di accelerare l’implementazione di strategie di transizione verso una mobilità più sostenibile.

La novità cruciale rispetto alla precedente sospensione del 2024 non risiede solo nel rinvio della data di entrata in vigore, ma soprattutto nell’evoluzione della normativa stessa.

Il perimetro di applicazione delle restrizioni si restringe: non saranno più applicate ai comuni con una popolazione di almeno 30.000 abitanti, ma esclusivamente a quelli che superano i 100.000.

Questa modifica, apparentemente tecnica, riflette un tentativo di bilanciare l’esigenza di tutela ambientale con la minore penalizzazione delle realtà urbane più piccole.
Elemento di ulteriore flessibilità, le regioni interessate ora dispongono della possibilità di esonerare i veicoli diesel Euro 5 dal blocco, adottando misure concrete volte a migliorare la qualità dell’aria.
Si tratta di un approccio che sposta il focus dalla mera restrizione alla promozione di politiche attive di mitigazione dell’inquinamento, comprendendo interventi come l’efficientamento energetico degli edifici, l’aumento delle aree verdi urbane, il potenziamento del trasporto pubblico attraverso l’introduzione di veicoli ibridi o elettrici e, in particolare, incentivi economici per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale.
Questo scenario si intreccia con il ritorno degli ecobonus, una misura di supporto economico all’acquisto di veicoli a batteria che, a partire dalla metà di ottobre, tornerà a incentivare la transizione verso una mobilità più ecologica.
Le opportunità offerte da questi incentivi, ampliate anche attraverso iniziative come quelle promosse da Authos, offrono ai cittadini la possibilità concreta di accedere a veicoli più sostenibili, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale del parco circolare.
In definitiva, il dibattito sui diesel Euro 5 si evolve da una questione di divieti a una sfida di innovazione, incentivi e politiche attive per un futuro della mobilità più pulito e sostenibile.