Dignità e Verità per Liliana: Sit-in a Trieste per non dimenticare

Il prossimo 11 dicembre, a quasi quattro anni dalla sua tragica scomparsa, amici, parenti e una comunità intera si raduneranno in un sit-in commemorativo intitolato “Dignità e Verità per Liliana” nei pressi del tribunale di Trieste.
L’iniziativa, nata dall’urgente necessità di riaffermare un diritto inalienabile, mira a sollevare un velo di oblio che rischia di offuscare una vicenda intricata e profondamente dolorosa.

Questo non è un semplice ricordo, ma un atto di civica responsabilità e un grido di speranza.
Il presidio pacifico, composto da persone accomunate da un profondo sentimento di ingiustizia, intende riaccendere l’attenzione su un caso che, nonostante indizi gravissimi e circostanze inquietanti, sembra arenarsi in un limbo di incertezze giudiziarie.
La scomparsa di Liliana Resinovich, una donna dal talento artistico e una forte personalità, ha lasciato un vuoto incolmabile e ha generato un interrogativo collettivo: come può la giustizia, pilastro fondamentale di una società democratica, rimanere muta di fronte a un possibile omicidio?Il sit-in si propone di essere un catalizzatore, un momento di riflessione e di pressione sulle istituzioni.
Non si tratta di condannare nessuno preventivamente, ma di sollecitare un’indagine approfondita, trasparente e imparziale, che possa finalmente fare luce sulla verità dei fatti e restituire dignità a una persona, a una famiglia, a un intero territorio.

Il dolore persiste, le domande rimangono sospese, alimentando un senso di frustrazione e di rabbia.

La giustizia ritardata non solo penalizza la vittima e i suoi cari, ma mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e crea un clima di impunità che favorisce chi, a quanto pare, ha agito in modo criminale.
“Dignità e Verità per Liliana” è quindi un appello a non dimenticare, a non arrendersi, a non permettere che la verità venga soffocata dall’inerzia o da interessi oscuri.
È un monito affinché la giustizia, lungi dall’essere un concetto astratto, diventi un diritto concreto, un baluardo contro l’oppressione e la violenza.
È un impegno a continuare a chiedere, a denunciare, a sperare, fino a quando la verità, finalmente, non verrà alla luce.
La presenza pacifica e civile di cittadini consapevoli è l’arma più potente per contrastare l’oblio e riaffermare il valore della giustizia.

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