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lunedì 10 Novembre 2025

Discarica abusiva al Vesuvio: scoperta una bomba ecologica da 15.000 mq

La scoperta di una discarica illegale di proporzioni colossali, estesa per quindicimila metri cubi, ha gettato un’ombra sulla già fragile questione ambientale che affligge l’area vesuviana.
I Carabinieri Forestali del nucleo specializzato del Parco Nazionale del Vesuvio, con il supporto di droni per un’analisi aerea accurata, hanno individuato l’area di illegalità a Somma Vesuviana, in prossimità del confine con Nola.
L’attività illecita si è insediata all’interno di un’ex cava, una cicatrice antropica nel paesaggio, per anni abbandonata e ora sfruttata in maniera criminale.

I responsabili, agendo in totale spregio delle normative ambientali, hanno sistematicamente accumulato balle di rifiuti tessili direttamente sul terreno, trasformando l’area in un vero e proprio ammasso incontrollato.

La quantità di materiale stoccato – quindicimila metri cubi – testimonia la portata dell’operazione e l’organizzazione che vi era alla base.

L’impatto ambientale di una discarica di questo tipo è multifattoriale e potenzialmente devastante.
I rifiuti tessili, in particolare, impiegano decenni per decomporsi, rilasciando sostanze chimiche nocive nel suolo e nelle falde acquifere.
Il rischio di contaminazione del territorio, con ripercussioni sulla salute pubblica e sulla biodiversità locale, è elevato.

La presenza di microplastiche, derivanti dalla degradazione dei tessuti, rappresenta una sfida ulteriore, in quanto possono inquinare la catena alimentare e compromettere gli ecosistemi.
L’indagine ha portato all’identificazione del rappresentante legale di una società con sede a Grumo Nevano, ora denunciato per gestione non autorizzata di rifiuti e realizzazione di una discarica abusiva.
L’aggravante per attività d’impresa sottolinea la natura premeditata e sistematica del reato, suggerendo un modello di business basato sul profitto a breve termine a discapito della tutela dell’ambiente e del bene comune.

Questo episodio solleva interrogativi cruciali sulla sorveglianza del territorio, sull’efficacia dei controlli ambientali e sulla necessità di rafforzare le misure preventive per contrastare il fenomeno delle discariche abusive.
È imperativo un approccio integrato che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine, comunità locali e settore economico, promuovendo la legalità, la sostenibilità e la consapevolezza ambientale.

La bonifica dell’area contaminata, inoltre, richiederà interventi complessi e costosi, mettendo in luce i costi economici e sociali di un’azione criminale che offende la dignità del territorio e mette a rischio il futuro delle generazioni a venire.
La vicenda di Somma Vesuviana diventa quindi un campanello d’allarme per un’azione più determinata nella tutela del patrimonio ambientale e nella lotta contro l’illegalità.

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