Disparità in Umbria: Tecnici Sanitari Chiedono Parità con gli Infermieri

L’Ordine Regionale dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (Tsrm e Pstrp) dell’Umbria ha sollevato un’istanza cruciale alla Regione, chiedendo un intervento urgente per correggere una distorsione introdotta dalla recente manovra finanziaria 2025.
La decisione di applicare un’imposta sostitutiva agevolata del 5% esclusivamente agli straordinari e alla reperibilità del personale infermieristico, pur riconosciuta come un atto di incentivazione meritamente dedicato a quella categoria, ha generato un’inaccettabile disparità di trattamento rispetto alle altre figure professionali che, con pari impegno e responsabilità, contribuiscono alla stabilità del sistema sanitario regionale.

Federico Pompei, Presidente dell’Ordine Tsrm e Pstrp dell’Umbria, in una comunicazione formale indirizzata alla Presidente della Regione e all’Assemblea Legislativa, ha espresso la comprensione e l’appoggio alla misura a favore degli infermieri, pur sottolineando con forte disappunto le conseguenze negative derivanti dalla mancata estensione del beneficio a tutte le professioni sanitarie.

La questione sollevata non è semplicemente una rivendicazione di parità salariale, ma una denuncia più ampia nei confronti di un approccio frammentario e non sistemico nella valorizzazione delle risorse umane all’interno del comparto sanitario.

In un contesto caratterizzato dalla coesistenza di ventidue professioni sanitarie distinte, dalla crescente enfasi sulla multidisciplinarietà come elemento chiave per l’efficacia della cura e dall’imminente aggravarsi della carenza di personale, l’adozione di misure discriminatorie mina profondamente le basi stesse del sistema sanitario nazionale.
L’equità, intesa come principio cardine della giustizia sociale e professionale, non può essere compromessa.
Ledere la dignità e il riconoscimento del contributo di oltre 160.000 professionisti sanitari in Italia, di cui circa 3.200 attivi in Umbria, rappresenta una seria ingiustizia che rischia di erodere la fiducia e la motivazione del personale sanitario, con impatti negativi sulla qualità dell’assistenza e sulla sostenibilità del sistema nel lungo termine.
L’Ordine regionale chiede con forza alla Regione Umbria di assumere un ruolo di leadership e di esempio a livello nazionale, ripristinando il principio di equità per tutti i professionisti sanitari.
Un tale intervento non solo risolverebbe una palese incongruenza, ma rappresenterebbe un atto di grande valore politico e istituzionale, oltre che un potenziale motore di crescita economica sostenibile per la regione.
Il Presidente Pompei si rende disponibile a un confronto costruttivo per trovare soluzioni condivise, auspicando che l’Umbria possa distinguersi come la prima regione a sanare questa evidente disparità di trattamento, rafforzando così il proprio ruolo di avanguardia nel panorama sanitario nazionale.

La proposta mira a dimostrare che il riconoscimento del valore di ogni professione, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, è un investimento strategico per il futuro del sistema sanitario umbro e italiano.

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