La campagna europea dell’EA7 Emporio Armani Milano si è interrotta bruscamente all’Allianz Cloud, in una serata che ha visto la formazione di Peppe Poeta capitolare 72-87 contro un Fenerbahce Istanbul, squadra campione d’Europa in carica e profondamente radicata nella tradizione cestistica turca.
La sconfitta, sebbene parziale, ha significato la fine di una serie positiva che aveva visto i milanesi travolgere avversari di calibro superiore come Panathinaikos Atene, Virtus Segafredo Bologna e Real Madrid, evidenziando le difficoltà intrinseche nel mantenere un livello di performance elevato in un contesto di emergenza infermieristica.
Le assenze, aggravate dal coinvolgimento in campo del giovane Jacopo Vogogna, classe 2009, hanno pesato notevolmente, privando Poeta di risorse tattiche e fisiche cruciali.
Il Fenerbahce, guidato da una fisicità imponente e arricchito dalla presenza di giocatori esperti come Melli e Hall, ha imposto un ritmo di gioco inesorabile, sfruttando al meglio le debolezze strutturali dell’Olimpia.
Il divario si è manifestato fin dal secondo quarto, quando i turchi hanno consolidato un vantaggio in doppia cifra (21-32 al sedicesimo minuto), testimonianza della loro superiorità in termini di potenza e intensità.
I tentativi di Milano di riavvicinarsi, seppur animati da una ritrovata determinazione, si sono rivelati insufficienti per scalfire la solida difesa e l’efficacia offensiva degli avversari.
Il massimo sforzo di rimonta, limitato a un punteggio di -1 (55-56 al trentesimo minuto), è stato prontamente soffocato da un’esplosione di talento e precisione da parte dei giocatori chiave del Fenerbahce.
L’allungo decisivo, orchestrato dalle mani di Horton Tucker (23 punti) e Johnathan Motley (13 punti, con 8 punti nell’ultimo quarto), ha portato il vantaggio dei turchi a un distacco significativo (65-78 al trentaseiesimo minuto), segnando l’inizio della fine per l’EA7.
La fatica accumulata e le assenze prolungate hanno compromesso la capacità di Milano di reagire, portando a una resa che ha escluso qualsiasi concreta possibilità di recupero.
Nonostante i 18 punti di Shavon Shields, la squadra ha mostrato evidenti segni di esaurimento, cedendo sotto la pressione avversaria e capitolando negli ultimi minuti.
La partita, al di là del risultato finale, ha offerto spunti di riflessione sulla profondità di una rosa provata dalle assenze e sulla necessità di gestire al meglio le energie in un calendario denso di impegni di altissimo livello in Eurolega.




