giovedì 2 Ottobre 2025
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Trento

Emergenza in Lessinia: Soccorsi a escursionista col malore

Nella vallata della Lessinia, nel cuore del Massiccio del Baldo, un’emergenza si è sviluppata al soprassaiolo del Passo Cerbiolo, coinvolgendo un’escursionista di venticinque anni.
La giovane, proveniente da Pescantina, si trovava in compagnia di un gruppo di amici, impegnati in un’escursione ad alta quota, precisamente in prossimità del sentiero 661, a circa 1400 metri di elevazione.
La serata, inizialmente serena, si è interrotta bruscamente quando la donna ha manifestato un improvviso malessere, di natura ancora da accertare, che ha reso impossibile la prosecuzione della camminata e la discesa autonoma.

La situazione è stata tempestivamente segnalata al Numero Unico di Emergenza 112, attivando il meccanismo di soccorso alpino.

La Centrale Unica, valutando la gravità dell’evento e le condizioni fisiche dell’escursionista, ha immediatamente dispiegato una squadra di terra proveniente dalla Stazione di Ala del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino.

La decisione di non richiedere l’intervento aereo è stata presa in considerazione delle condizioni sanitarie della giovane e della relativa accessibilità del terreno, sebbene la discesa autonoma fosse esclusa.
La squadra di soccorso, composta da cinque operatori esperti, è stata mobilitata rapidamente, utilizzando un veicolo fuoristrada per raggiungere Malga Lavacchio, punto strategico per l’avvio dell’intervento a piedi.
Parallelamente, un’ambulanza è stata posizionata in località Pian della Cenere, predisponendosi a ricevere la persona soccorsa una volta raggiunta la base.
L’impegno dei soccorritori si è rivelato complesso.
Il terreno, umido e scivoloso a causa delle recenti piogge, ha reso più ardua la progressione, richiedendo l’utilizzo di corde e dispositivi di sicurezza in alcuni tratti impervi del sentiero.

La delicatezza dell’operazione era massima: la priorità era quella di garantire la massima sicurezza della persona malata, evitando ulteriori traumi o complicazioni.
Una volta raggiunta l’escursionista, i soccorritori hanno provveduto a stabilizzare le sue condizioni e a fornirle le prime cure mediche.

Successivamente, la donna è stata immobilizzata su una barella da soccorso e, con estrema cautela, è stata condotta in discesa lungo il sentiero, affrontando le difficoltà del terreno con professionalità e competenza.

La collaborazione tra le diverse componenti del sistema di soccorso – la squadra alpina a piedi, l’ambulanza in attesa e la Centrale Unica di Emergenza – si è dimostrata fondamentale per la buona riuscita dell’intervento, che si è concluso poco prima di mezzanotte.
L’episodio sottolinea, ancora una volta, l’importanza di una preparazione adeguata e di una conoscenza approfondita del territorio per chiunque intraprenda escursioni in montagna, così come l’efficienza e la tempestività del sistema di soccorso alpino trentino.

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