lunedì 20 Ottobre 2025
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Napoli

Emergenza sicurezza in Campania: Tavolo al via per contrastare caporalato e sfruttamento.

L’emergenza sicurezza sul lavoro in Campania, con le sue implicazioni di caporalato, sfruttamento e precarietà, è stata al centro di un tavolo di confronto cruciale promosso dalla Procura Generale di Napoli.

L’iniziativa, che ha visto la partecipazione congiunta di rappresentanti sindacali, associazioni datoriali e magistrati – coordinati dal Procuratore Generale Aldo Policastro e dall’Avvocato Generale Simona Di Monte, affiancati dai sostituti Paola Correra e Aquilina Piciocchi – ha messo in luce criticità strutturali nei comparti chiave dell’economia regionale: tessile, edilizia, agroalimentare e trasporti.

Oltre ai leader sindacali di CGIL (Nicola Ricci, Giuseppe Metiterio), CISL (Luca Barilà), UIL (Ciro Marino), USB (Marco Sansone, Adolfo Vallini), UGL (Giampiero Bellusci) e Cobas (Domenico Quintavalle), hanno preso parte al confronto esponenti delle principali associazioni datoriali, tra cui Confedilizia (Tommaso Maglione), ACEN (Luigi Della Gatta, Angelo Lancellotti, Daniela Segreti), Confcommercio (Luigi Muto), ANICAV (Raffaella Capuano), Coldiretti (Teresa D’Onofrio), Confagricoltura (Maurizio Marzano, Paolo Cote), CIA (Gaetano Esposito, Luca Di Lillo).
Il tema centrale è emerso con chiarezza: la necessità di una radicale trasformazione culturale sul lavoro.
Non si tratta semplicemente di adempiere a obblighi normativi, ma di costruire una cultura della sicurezza radicata, che coinvolga attivamente lavoratori e datori di lavoro attraverso percorsi formativi realmente efficaci, capaci di superare la logica della “corsia obbligata” e orientati alla prevenzione del rischio zero.

Particolare attenzione è stata rivolta all’importanza di sensibilizzare le nuove generazioni, introducendo temi legati alla sicurezza fin dalla scuola.

Un aspetto cruciale sollevato è la frammentazione e l’inefficienza dei controlli.
Si è chiesto un maggiore coordinamento tra gli enti preposti per evitare duplicazioni e garantire una copertura uniforme del territorio, assicurando che ogni ispezione porti a un effettivo miglioramento delle condizioni di lavoro.
La preoccupazione più forte, condivisa da tutti i partecipanti, è stata rivolta alle figure più vulnerabili: i lavoratori non sindacalizzati e coloro che operano in aziende non affiliate ad associazioni datoriali.

Questi individui sono spesso esposti a forme di sfruttamento brutale, lavoro sommerso e a un mercato del lavoro gestito da intermediari senza scrupoli, che si avvantaggiano della loro condizione di fragilità, particolarmente accentuata per i lavoratori stranieri.

Per affrontare questa problematica, è stata proposta una risposta articolata, che va oltre la creazione di sportelli informativi multilingue (già in programma per l’Area Metropolitana di Napoli).

Si è ipotizzata l’istituzione di servizi di trasporto e alloggio dedicati ai lavoratori, soprattutto nel settore agricolo e tessile, e una revisione urgente delle procedure per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno, spesso caratterizzate da tempi di attesa inaccettabili.

L’obiettivo è quello di garantire dignità e protezione a coloro che, troppo spesso, sono relegati ai margini di un sistema economico che dovrebbe, invece, promuovere il lavoro sicuro e legale come diritto fondamentale.
Si auspica un approccio olistico che integri interventi legali, amministrativi e sociali, mirando a una reale rottura con il passato e alla costruzione di un futuro del lavoro più equo e sostenibile per la Campania.

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