L’Emilia-Romagna, da sempre percepita come un motore di prosperità e innovazione nel panorama italiano, si confronta con una realtà paradossale: la crescita di una povertà silenziosa e pervasiva, che erode le fondamenta del suo tessuto sociale.
“I nuovi poveri”, un’indagine documentaristica curata dal giornalista Stefano Ferrari, svela un quadro complesso e sfaccettato, allontanandosi dalle immagini patinate di benessere e dinamismo per concentrarsi sulle vite di chi lotta quotidianamente per la sopravvivenza.
Il documentario non si limita a mostrare dati statistici allarmanti – un milione di persone in difficoltà in regione, un dato che riflette una tendenza nazionale con quasi il 10% della popolazione in povertà assoluta e un bambino su sette coinvolto – ma scava a fondo nelle storie individuali, intrecciando esperienze di precariato lavorativo, difficoltà sanitarie, insicurezza alimentare e isolamento sociale.
Ferrari, con uno sguardo attento e compassionevole, ci introduce in quartieri e contesti urbani dove la fatica di sbarcare il lunario è una costante, e la dignità umana è spesso messa a dura prova.
Un elemento cruciale dell’analisi è fornito dalle Acli di Bologna, che operano in prima linea nell’assistenza sociale.
Il direttore Simone Zucca sottolinea come il sistema di welfare locale sia sottoposto a una pressione crescente, incapace di rispondere adeguatamente alla domanda.
I dati delle Acli dipingono un quadro desolante: quasi il 18% delle persone assistite vive con meno di 6.000 euro annui, e un nucleo familiare su tre è composto da una sola persona, spesso un individuo fragile e isolato.
La fuga dei giovani laureati, incapaci di sostenere il costo della vita e degli affitti in una città sempre più costosa, accentua ulteriormente questo fenomeno.
La crescita esponenziale della domanda di aiuto è un ulteriore campanello d’allarme.
La mensa dell’Antoniano, punto di riferimento per le fasce più deboli della popolazione, ha erogato oltre 84.000 pasti nel 2024, un aumento del 14% rispetto all’anno precedente.
Fra Giampaolo Cavalli, coordinatore di un esercito di 600 volontari, evidenzia come il cibo rappresenti non solo un nutrimento fisico, ma anche un elemento fondamentale per il mantenimento della dignità.
Parallelamente, Caritas Bologna assiste quotidianamente centinaia di persone prive di fissa dimora, un sintomo acuto di una crisi sociale profonda.
Il documentario culmina con l’intervento del cardinale Matteo Zuppi, che lancia un appello alla responsabilità collettiva, denunciando la cronicità del fenomeno e la sua trasmissione intergenerazionale: “I nuovi poveri sono figli di poveri”.
La speranza, tuttavia, non è assente, e il prelato sottolinea la necessità di un impegno concreto e di soluzioni innovative per affrontare questa sfida epocale, che richiede un cambio di paradigma nel modo in cui concepiamo la solidarietà e la giustizia sociale.
L’indagine di Ferrari non è solo un reportage, ma un invito all’azione, un monito per non voltare lo sguardo su una realtà che, se ignorata, rischia di compromettere il futuro stesso dell’Emilia-Romagna e dell’Italia intera.







