L’azione di due uomini, rispettivamente di 48 e 50 anni, ha interrotto la quiete paesaggistica del fiume Lipuda, nel territorio di Cirò Marina, portando a una denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Crotone.
I Carabinieri, allertati da una segnalazione giunta al 112, hanno sorpreso i due individui intenti in un’attività di estrazione abusiva di materiale inerte dal greto fluviale, un’azione che configura una violazione del regime idrogeologico e delle normative ambientali.
La scena rilevata dai militari presentava una chiara divisione dei ruoli: uno degli uomini operava la rimozione del materiale con una pala meccanica, un macchinario pesante utilizzato per escavare e caricare il terreno, mentre il suo complice coordinava le operazioni a bordo di un autocarro specificamente attrezzato per il trasporto di materiali edili.
L’automezzo, al momento del controllo, si rivelava già parzialmente carico di una quantità considerevole di sabbia e ghiaia, evidenziando l’intensità e la durata dell’attività illecita.
Questo episodio solleva interrogativi cruciali sulla tutela del patrimonio naturale e sulla necessità di un controllo più rigoroso delle attività estrattive in prossimità dei corsi d’acqua.
L’asportazione non autorizzata di materiale inerte, infatti, può innescare una serie di conseguenze negative sull’ambiente, tra cui l’erosione delle sponde, l’alterazione del regime idrico e la compromissione degli habitat fluviali.
La denuncia, pertanto, rappresenta un segnale di allarme e un monito per chiunque intenda sfruttare illegalmente le risorse naturali, a discapito della salvaguardia dell’ecosistema e del bene comune.
Le indagini proseguono per accertare l’estensione dell’attività abusiva, l’eventuale coinvolgimento di altre persone e il destino del materiale estratto illegalmente.
La vicenda sottolinea la vulnerabilità degli ambienti fluviali, spesso oggetto di pressioni antropiche, e l’importanza di un approccio sostenibile nella gestione delle risorse naturali.
