Eurallumina: Sardegna chiede intervento urgente del Governo

La risoluzione n. 5 della Quinta Commissione del Consiglio Regionale della Sardegna, approvata oggi, rappresenta un atto formale e un appello urgente volto a tutelare i lavoratori di Eurallumina a Portovesme e a salvaguardare la stabilità economica del Sulcis Iglesiente.

Il provvedimento sollecita un intervento immediato del governo nazionale per scongiurare la liquidazione dell’impianto, una realtà industriale cruciale per l’intera Sardegna.

L’importanza strategica della vertenza è stata ampiamente sottolineata dal presidente della commissione, Antonio Solinas, che ha tracciato un quadro complesso e preoccupante.

Eurallumina, interamente controllata da UC Rusal, ha storicamente rappresentato il principale polo nazionale per la produzione di allumina, un comparto trainante per l’economia locale.

Nonostante i recenti progressi, quali il DPCM Energia Sardegna, la disponibilità di aree di stoccaggio e le autorizzazioni ambientali ottenute, l’azienda si trova ora in una condizione di grave pericolo a causa del congelamento degli asset derivante dalle sanzioni internazionali imposte alla proprietà russa.

Questo blocco finanziario impedisce l’anticipazione delle risorse necessarie per la normale gestione dell’azienda, innescando una spirale negativa che include la riduzione del personale e il rischio concreto di chiusura entro la fine del 2025.

La situazione ha portato a una crescente mobilitazione sindacale, culminata in un’occupazione del silos 3, gesto simbolico volto a sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale sulla drammaticità della vicenda.

La Presidente della Regione ha già sollecitato il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per trovare una soluzione rapida ed efficace.
Un elemento particolarmente rilevante è l’analisi comparativa delle politiche adottate in altri Paesi dell’Unione Europea, dove l’azienda, pur soggetta a sanzioni, è stata riconosciuta come strategicamente importante, evitando misure drastiche che compromettono la produzione.

Questo sottolinea la necessità di un approccio più pragmatico e calibrato anche in Italia.
L’incontro in programma a Roma rappresenta un momento cruciale per definire il futuro di Eurallumina e dell’intero comparto industriale sardo, con la richiesta formale di uno stanziamento urgente di fondi ministeriali e una revisione del provvedimento di blocco degli asset.

L’assessore dell’Industria, Emanuele Cani, ha espresso un cauto ottimismo in vista dell’incontro con il Governo, evidenziando la necessità di ripensare le politiche industriali a livello nazionale, riconoscendo il valore strategico delle produzioni legate all’alluminio.

La sua riapertura non solo significherebbe la salvaguardia di centinaia di posti di lavoro, ma anche la riattivazione di un’intera filiera produttiva che impatta positivamente sull’economia nazionale, stimolando l’indotto e rafforzando la competitività del Paese.

La vicenda Eurallumina, dunque, si configura come una sfida complessa che richiede un approccio integrato, che coniughi la tutela dei diritti dei lavoratori con la difesa della produzione industriale e la promozione di uno sviluppo economico sostenibile e duraturo per la Sardegna e per l’Italia.

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