sabato 11 Ottobre 2025
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Cagliari

Febbre del Nilo in Sardegna: un decesso e 38 casi all’ispirale

La Sardegna affronta un’ondata di preoccupazione a seguito del decesso di un uomo di 77 anni avvenuto presso l’ospedale Brotzu di Cagliari, a coronamento di un percorso ospedaliero protrattosi per settimane e direttamente attribuibile all’infezione da virus della Febbre del Nilo.
Questo tragico evento sottolinea la gravità dell’epidemia che sta colpendo l’isola, accentuando le difficoltà di gestione e la necessità di intensificare le misure di prevenzione.

La localizzazione geografica del decesso, a Cagliari, pur allontanandosi dal focus dei contagi, evidenzia la capacità del virus di diffondersi attraverso l’arcipelago, sottolineando la sua pericolosità e la necessità di una vigilanza capillare su tutto il territorio.

L’uomo, originario di Paulatino, in provincia di Oristano, è il fulcro di un cluster di casi che ha visto finora la conferma di ben 38 infezioni sull’isola.
Paulatino, piccolo centro nell’entroterra oristanese, si è inaspettatamente trovato al centro dell’attenzione, divenendo un indicatore della capacità del virus di attecchire in aree rurali, dove la presenza di zanzare, vettore principale della trasmissione, può essere particolarmente accentuata.
Il decesso si configura come il quarto in Sardegna dall’inizio dell’anno, un dato allarmante che riflette la vulnerabilità della popolazione, in particolare quella anziana e con preesistenti patologie, verso questa malattia virale.
La Febbre del Nilo, trasmessa tramite la puntura di zanzare infette da uccelli portatori del virus, si manifesta spesso con sintomi simil-influenzali, ma in alcuni casi può evolvere in forme neurologiche severe, appunto come accaduto in questo caso.
La situazione attuale solleva interrogativi cruciali sulla gestione dell’epidemia, sulla necessità di rafforzare i controlli delle zanzare, sull’informazione alla popolazione e sulla sensibilizzazione verso le misure preventive, come l’utilizzo di repellenti, la rimozione di ristagni d’acqua e la protezione dalle punture.
L’episodio sottolinea, inoltre, l’importanza di una risposta coordinata tra le autorità sanitarie regionali e locali, e la necessità di potenziare la ricerca scientifica per comprendere meglio i meccanismi di diffusione del virus e sviluppare strategie di prevenzione e cura più efficaci.

La comunità scientifica sta monitorando l’evoluzione dell’epidemia per identificare eventuali nuove varianti virali e valutare l’efficacia delle misure di controllo attuate.

Il rischio, in un contesto di cambiamenti climatici che favoriscono la proliferazione delle zanzare, è che l’epidemia possa estendersi e colpire un numero sempre maggiore di persone.

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