Assumere la direzione artistica del Festival dei Due Mondi rappresenta un atto di continuità e rinnovamento, un passaggio di testimone volto a preservare e arricchire un’istituzione che, da decenni, si configura come un crocevia culturale di primaria importanza.
Daniele Cipriani, durante l’incontro “Radici” tenutosi al Teatro Caio Melisso Carla Fendi di Spoleto, ha sottolineato come il Festival, attraverso l’arte, si proponga come un ponte tra realtà geografiche e identità sociali spesso distanti, un laboratorio di dialogo e comprensione reciproca in un mondo sempre più globalizzato.
La 69/a edizione, in programma dal 26 giugno al 12 luglio, non è semplicemente un evento culturale, ma un’occasione per riaffermare l’ambizione del Festival: essere un’utopia concreta, una “città ideale” dove l’arte trascende i confini nazionali e linguistici, promuovendo un futuro condiviso, fondato sulla tolleranza e sull’apertura mentale.
L’arte, in questa visione, non è un mero intrattenimento, ma un potente strumento di connessione umana, capace di abbattere barriere e stimolare la riflessione critica.
Per garantire la vitalità e l’eccellenza del Festival, Daniele Cipriani ha presentato una squadra di consulenti di grande spessore.
Beatrice Rana, pianista di fama internazionale e interprete di rara sensibilità, offrirà la sua expertise nel panorama della musica classica, contribuendo a definire un cartellone che coniughi tradizione e innovazione.
La sua presenza rafforza l’impegno del Festival verso una programmazione musicale di alto livello, capace di attrarre un pubblico vasto e diversificato.
Leo Muscato, regista e drammaturgo di notevole talento e sguardo contemporaneo, si occuperà invece di opera e prosa, apportando una ventata di freschezza e originalità nella programmazione teatrale.
Il suo contributo sarà fondamentale per esplorare nuove forme di espressione artistica e per coinvolgere un pubblico più giovane, ampliando i confini del teatro classico e contemporaneo.
L’obiettivo primario è quello di consolidare l’identità del Festival, mantenendo alta la qualità della programmazione e aprendo nuove prospettive per il futuro.
Non si tratta solo di ereditare una tradizione, ma di interpretarla alla luce delle sfide del presente, con l’ambizione di creare un’esperienza artistica coinvolgente e stimolante, capace di lasciare un segno indelebile nella memoria del pubblico e di contribuire a costruire un mondo più aperto e inclusivo.
Il Festival dei Due Mondi, in definitiva, vuole continuare a essere un faro culturale, un luogo di incontro e di scambio, un esempio di come l’arte possa essere motore di cambiamento e di progresso.





