Il Friuli Venezia Giulia emerge, seppur segnata, da un’intensa fase di maltempo che ha lasciato un impatto profondo sul territorio e sulla vita delle comunità.
La furia delle acque, innescata da un fronte freddo particolarmente violento, ha scatenato un quadro di emergenza caratterizzato da esondazioni, allagamenti e frane, manifestando con drammatica evidenza la vulnerabilità dell’ambiente montano e costiero.
Attualmente, la Protezione Civile fa il punto della situazione: 319 persone sono ancora sfollate a Versa, nel comune di Romans d’Isonzo, a causa dell’esondazione dei corsi d’acqua che ha travolto le abitazioni.
Un numero significativo di residenti, 84 persone, sono state evacuate precauzionalmente in prossimità della frana che ha distrutto tre case a Brazzano di Cormons, dove purtroppo si sono registrate due vittime.
Il lutto che colpisce la comunità è profondo e la ricostruzione si preannuncia complessa.
Il fronte freddo, dopo aver imperversato, si è progressivamente allontanato, lasciando spazio a correnti d’aria secche provenienti da nord-ovest.
Questo cambiamento ha determinato un miglioramento generale delle condizioni meteorologiche, sebbene persistano effetti residui.
La Bora, vento tipico della costa adriatica, soffia con intensità moderata, raggiungendo raffiche sostenute a Trieste, dove si registrano venti tra i 70 e gli 80 km/h.
Nei prossimi giorni non sono previste precipitazioni, e la Bora si attenuerà progressivamente, mantenendosi comunque presente, con raffiche intorno ai 50 km/h nel pomeriggio.
Nonostante il miglioramento meteorologico, la situazione rimane delicata.
Sono state ricevute nuove segnalazioni di allagamenti a Corno di Rosazzo, San Vito al Torre e Palmanova, indicando la persistenza di ristagni idrici e la necessità di interventi di sgombero.
A Versa, il calo del livello dei corsi d’acqua sta consentendo l’avvio delle operazioni di pulizia, anche se l’assenza di energia elettrica continua a rendere inagibile l’area, mantenendo l’ordinanza di sfollamento.
A Cormons, le squadre di soccorso sono impegnate nella stabilizzazione della frana di Brazzano, con interventi mirati alla riduzione del rischio residuo attraverso opere di contenimento.
Nel bacino dell’Isonzo, i livelli dei corsi d’acqua, monitorati costantemente dagli idrometri, si sono abbassati al di sotto delle soglie di allerta.
La viabilità, tuttavia, è ancora fortemente compromessa.
Rimangono chiuse la strada regionale SR 305 e la provinciale SP 14 a Cormons, unitamente alle strade sottostanti San Giovanni.
A Romans, la circolazione è interrotta lungo la strada regionale SR252, in un tratto compreso tra il chilometro 25+7 e il chilometro 38.
La macchina dei soccorsi è in piena operatività: 150 volontari della Protezione Civile, supportati da 50 mezzi, sono impegnati in interventi di assistenza alla popolazione e ripristino delle condizioni di vivibilità.
In arrivo rinforzi dal Veneto, con squadre di volontari specializzate nella pulizia delle aree allagate, a testimonianza della solidarietà tra regioni di fronte all’emergenza.
L’evento sottolinea con urgenza la necessità di investimenti in infrastrutture resilienti e sistemi di allerta precoce per mitigare gli impatti futuri di eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti e intensi, e rafforzare la capacità di risposta delle comunità locali.








