Un’inquietante serie di furti in abitazione, perpetrati ai danni di persone anziane nel Torinese, ha portato all’arresto di due uomini, segnando la conclusione di un’indagine complessa e articolata.
Gli individui, rispettivamente un trentaseienne e un quarantunenne, entrambi legati a nuclei familiari di origine sinti residenti nella provincia, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare, tra carcere e arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Torino, guidata da Giovanni Bombardieri.
L’inchiesta, condotta meticolosamente dalla squadra mobile, ha gettato luce su una strategia criminale pianificata e realizzata con un’apparente facilità, sfruttando la vulnerabilità di un segmento particolarmente esposto della popolazione.
La vicenda si è sviluppata tra marzo 2024 e marzo 2025, colpendo i comuni di Grugliasco, Pinerolo, Vinovo e Rivoli.
La svolta decisiva è stata determinata dall’analisi comparativa delle dinamiche criminali, rivelando un *modus operandi* uniforme e ricorrente: i malviventi, fingendosi tecnici specializzati in impianti di riscaldamento, si presentavano presso le abitazioni delle vittime, addotte necessità di controllo o manutenzione dei termosifoni o delle tubature idriche.
Con l’inganno, ottenevano l’accesso agli interni, procedendo poi al saccheggio di oggetti di valore, tra cui gioielli e ingenti somme di denaro.
L’attività investigativa, che ha richiesto un impegno notevole di risorse umane e tecnologiche, si è concentrata sull’identificazione dei veicoli utilizzati dai criminali per i loro spostamenti, consentendo di risalire agli autori e di ricostruire l’intera catena degli eventi.
I reati contestati ammontano a otto furti aggravati, con un valore complessivo della refurtiva stimato in circa 52.000 euro.
Un elemento particolarmente doloroso per le vittime non è stato solo il danno economico, ma anche la perdita di oggetti di inestimabile valore affettivo, spesso legati a ricordi familiari e a momenti significativi della loro esistenza.
L’episodio solleva questioni importanti in merito alla sicurezza delle persone anziane, alla necessità di rafforzare la prevenzione e di promuovere una maggiore consapevolezza dei rischi e delle tecniche di truffa utilizzate dai criminali.
La vicenda pone anche l’attenzione sulle dinamiche sociali e culturali che possono favorire la marginalizzazione e l’emarginazione di alcune comunità, contribuendo a creare un terreno fertile per lo sviluppo di attività illegali.
L’indagine, dunque, va oltre la mera repressione dei reati, aprendo a riflessioni più ampie su come garantire una maggiore protezione per i più vulnerabili e promuovere un senso di comunità e di fiducia reciproca.








