Il confronto al Marassi tra Genoa e Atalanta si configura come un crocevia cruciale per il Grifone, incagliato in una fase di profonda revisione e alla ricerca di slancio.
La vittoria esterna, un ricordo lontano risalente al 21 settembre contro il Torino, testimonia una difficoltà cronica nel portare a casa risultati al di fuori delle mura casalinghe, acuendo una posizione di classifica che impone una marcia in più e un recupero di terreno significativo.
La partita assume un’ulteriore dimensione emotiva con l’analisi di Raffaele Palladino, ex capitano del Genoa, che torna a Marassi da allenatore dell’Atalanta.
Il legame con la piazza ligure è profondo, evocando ricordi indelebili di un’epoca in cui condivise spogliatoio con figure di spicco come Gasperini, Bocchetti, Criscito, Thiago Motta, Sculli, Milito e Palacio, momenti che culminarono anche con la convocazione in Nazionale.
Oggi, il Genoa non è più la squadra che Palladino ricordava.
L’Atalanta, guidata da De Rossi, ha affinato la propria identità, sviluppando un approccio tattico improntato all’aggressività e alla capacità di imporre il proprio gioco.
La forza del centrocampo nerazzurro, ricco di opzioni e caratterizzato da dinamismo e intensità, con giocatori come Frendrup, Ellertsson, Malinovskyi e Thorsby, rappresenta un elemento chiave per il controllo del match e la transizione offensiva.
La presenza di Frendrup, in particolare, suggerisce un’impostazione di gioco orientata al possesso e alla costruzione dal basso.
Sul fronte bergamasco, Palladino deve fronteggiare l’assenza pesante di Lookman, impegnato nella Coppa d’Africa.
L’inserimento di Kamaldeen Sulemana, precedentemente infortunato proprio in un confronto con il Genoa, rappresenta un’arma offensiva potenzialmente decisiva, grazie alla sua velocità e capacità di dribbling. La scelta del sostituto di Lookman si prospetta complessa, con Maldini e Sulemana a contendersi la maglia.
Palladino esprime un particolare interesse per Daniel Maldini, ricordando di averlo desiderato al Monza e manifestando l’intenzione di valorizzare appieno il suo talento, volto a far emergere le qualità latenti che non si sono ancora manifestate pienamente in questa stagione.
La sfida per Maldini, dunque, non è solo quella di sostituire un giocatore chiave come Lookman, ma anche di dimostrare il proprio potenziale e guadagnarsi un posto fisso nel progetto nerazzurro.
L’incontro si preannuncia come un test di carattere e di resilienza per entrambe le squadre, con l’Atalanta che si presenta come favorita, ma con il Genoa determinato a riscattare le proprie difficoltà e a dare vita ad una partita intensa e combattuta.







