Gioia Tauro: Scoperta Enorme Spedizione di Cocaina nel Porto

Nel cuore pulsante del porto di Gioia Tauro, uno dei principali nodi commerciali del Mediterraneo, si è consumata un’operazione di portata eccezionale, capace di svelare una delle più consistenti spedizioni di cocaina intercettate negli ultimi anni.
I finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno sequestrato oltre 435 chilogrammi della sostanza, un quantitativo che, una volta immesso nel mercato europeo, avrebbe generato un profitto illecito stimato intorno ai 70 milioni di euro.

L’ingente carico, abilmente occultato all’interno di circa mille sacchi contenenti noccioline provenienti dall’America Latina, rappresentava un tentativo sofisticato di aggirare i controlli doganali.
La documentazione ufficiale indicava una destinazione nell’Europa dell’Est, ma l’indagine si è rivelata una rete complessa che mira a sfruttare le rotte commerciali per il traffico illecito.

La scoperta, durata fino a tarda notte, ha richiesto un’accurata revisione manuale di ogni bisaccia, un’operazione meticolosa che testimonia la crescente sofisticazione delle tecniche di contrabbando.
L’intercettazione si inquadra in un piano più ampio di intensificazione dei controlli, progettato per contrastare il flusso di sostanze illecite attraverso il porto di Gioia Tauro, un crocevia strategico dove quotidianamente transitano migliaia di container.
Oltre all’utilizzo di sofisticate strumentazioni radiogeniche, elemento ormai imprescindibile nelle operazioni di controllo, un ruolo cruciale è stato giocato dalle unità cinofile, il cui acuto olfatto ha permesso di individuare anomalie, segnalando zone di potenziale occultamento.

L’efficacia di questi “cani da fiuto” sottolinea l’importanza di un approccio sinergico, che integri tecnologie avanzate con competenze specializzate.

L’episodio si inserisce in un contesto allarmante: nel corso del 2023, il porto di Gioia Tauro ha rappresentato un punto di ingresso per oltre 5 tonnellate di cocaina, una quantità che si traduce in un valore di mercato di circa 650 milioni di euro, cifre che evidenziano l’entità del fenomeno e la sua capacità di generare profitti per le organizzazioni criminali.
Attualmente, le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, sotto la guida del sostituto procuratore Emanuele Crescenti, sono focalizzate sull’identificazione dei responsabili e dei destinatari finali del carico di droga, tentando di ricostruire la filiera criminale che si cela dietro questa operazione di contrabbando su larga scala.

L’obiettivo è disarticolare le reti di narcotrafficanti e interrompere il flusso di sostanze stupefacenti che minacciano la salute pubblica e la sicurezza dei cittadini.
L’indagine è volta a svelare non solo i diretti esecutori, ma anche le figure di finanziamento e la struttura organizzativa che sta dietro a questo traffico illecito transnazionale.

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