Il recente upgrade del rating italiano da parte delle agenzie Fitch e Dbrs, seppur positivo, non cancella la sensazione di una valutazione ancora troppo severa rispetto alla reale solidità e al percorso di risanamento del Paese.
Questa percezione, espressa dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, evidenzia un divario tra la realtà economica italiana e le aspettative del mercato, suggerendo che ulteriori miglioramenti nella fiducia degli investitori sono plausibili e attesi.
L’affermazione di Giorgetti non si limita a commentare l’upgrade, ma apre una riflessione più ampia sulla posizione dell’Italia nel contesto europeo.
La sua analisi critica la tendenza dell’Unione Europea a operare prevalentemente in modalità reattiva, piuttosto che proattiva, suggerendo una carenza di leadership politica capace di definire una direzione strategica chiara e condivisa.
Questa “gioco in difesa” dell’Europa limita la sua capacità di affrontare le sfide globali e di sfruttare appieno il suo potenziale.
Il Ministro ha inoltre rimarcato la trasformazione dell’asse franco-tedesco, un tempo motore propulsivo dell’integrazione europea e caratterizzato da una forte influenza tedesca in ambito fiscale e monetario.
L’attuale fase di incertezza politica in Germania, con la perdita di figure di leadership consolidate, ha indebolito questa dinamica, creando un vuoto che l’Italia sta cercando di colmare.
L’affermazione di Giorgetti sottolinea come l’Italia, grazie alla ritrovata stabilità politica ed economica, si stia progressivamente riposizionando all’interno del panorama europeo.
Tuttavia, questo processo di reinserimento non è privo di difficoltà.
La transizione da un modello di governance basato su una leadership franco-tedesca definita a una nuova configurazione europea è inevitabilmente un percorso complesso e, per certi versi, doloroso.
Il futuro dell’Italia in Europa, e quello stesso dell’Europa, dipenderà dalla capacità di superare questa fase di transizione, rafforzando l’integrazione politica, promuovendo una visione comune e recuperando un ruolo attivo e propositivo a livello internazionale.
L’upgrade del rating rappresenta un primo passo, ma non cancella la necessità di un impegno continuo per consolidare la fiducia degli investitori e per rafforzare la posizione dell’Italia come protagonista del progetto europeo.