cityfood
cityeventi
mercoledì 5 Novembre 2025

Guerra: quattordici vite spezzate ogni ora, un monito urgente.

Il conflitto in corso, con le sue statistiche agghiaccianti – quattordici vite spezzate ogni ora, una cifra che trascende la mera cronaca per incarnare l’orrore intrinseco alla guerra – ci pone di fronte a una riflessione urgente sulla funzione imprescindibile delle forze armate e della difesa nazionale.
L’indifferenza che rischia di insediarsi, la stanchezza mediatica che tenta di offuscare la gravità della situazione, non devono intaccare la consapevolezza di ciò che si sta giocando.
Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha evocato questo scenario devastante in margine alla celebrazione della Festa dell’Unità, ricordandoci che l’apparente lontananza geografica non deve anestetizzare la nostra comprensione delle conseguenze belliche.
La guerra non è un evento isolato, un’aberrazione confinata a specifiche aree geografiche.
È un modello comportamentale, una spirale di violenza che si alimenta di tensioni geopolitiche, ambizioni economiche e ideologie contrastanti.
L’attacco russo alle infrastrutture civili – acquedotti, centrali elettriche, e, con particolare inquietudine, le centrali di raffreddamento nucleare – illustra la spietata indifferenza con cui i conflitti moderni disprezzano la protezione delle popolazioni inerme.
Ogni esplosione, ogni sabotaggio, rappresenta una ferita aperta nel tessuto sociale, una violazione dei diritti umani fondamentali.
L’auspicio di una tregua, non solo in Ucraina ma anche in Medio Oriente, non è un atto di ingenuità, bensì un imperativo morale e strategico.

Richiede un impegno diplomatico costante, una ricerca di compromessi e una volontà di superare le divisioni che alimentano il conflitto.

Tuttavia, la realtà del campo di battaglia ci impone una prudente lucidità: la pace non è un dono che si riceve, ma un obiettivo che si conquista attraverso un percorso arduo e costellato di ostacoli.

Il ruolo della difesa nazionale, in questo contesto, trascende la mera capacità di deterrenza.

Si configura come un pilastro fondamentale per la salvaguardia della sicurezza collettiva, un baluardo contro l’irruzione del caos e della violenza nel nostro territorio.

Richiede un continuo aggiornamento delle capacità operative, una formazione specialistica del personale e una cooperazione rafforzata con gli alleati.
Non si tratta solo di prepararsi a reagire a minacce esterne, ma anche di promuovere una cultura della prevenzione, di rafforzare la resilienza delle nostre comunità e di contrastare le cause profonde del conflitto.
La nostra responsabilità, come nazione, è quella di contribuire attivamente alla costruzione di un ordine mondiale più giusto e pacifico, dove il dialogo e la cooperazione prevalgano sulla forza e sulla violenza.

La memoria delle vittime, quelle di ieri e quelle di oggi, deve essere la bussola che guida le nostre azioni.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap