La contesa presidenziale in Honduras si proietta in un’ombra di incertezza e sospetti, alimentata da uno scrutinio elettorale dilazionato nel tempo e segnato da accuse di manipolazione.
Nasry Asfura, esponente del Partito Nazionale Conservatore e beneficiario di un’apparente convergenza di interessi con l’amministrazione statunitense guidata da Donald Trump, ha consolidato un vantaggio di circa quattromila voti rispetto al suo avversario, Salvador Nasralla, leader del Partito Liberale, in un contesto elettorale caratterizzato da una forte polarizzazione politica.
I risultati parziali, aggiornati al 97,44% delle schede processate, assegnano ad Asfura 1.274.781 voti (40,52%), mentre Nasralla si attesta a 1.232.626 (39,18%).
La presenza di Rixi Moncada, candidata di Libertà e Rifondazione (Libre), con 558.262 voti (19,27%), introduce una dinamica ulteriore, testimoniando la frammentazione del panorama politico honduregno e l’esistenza di una significativa porzione di elettorato distante dalle posizioni dei due principali contendenti.
La prolungata attesa dei risultati definitivi, resa ancora più drammatica dalla caduta temporanea del sito web del Consiglio Elettorale Nazionale, ufficialmente attribuita a problematiche tecniche, ha generato un clima di profonda inquietudine e frustrazione tra la popolazione.
Questa interruzione, coincidente con le prime fasi dello scrutinio, ha subito alimentato la percezione di irregolarità e sollevato interrogativi sulla trasparenza del processo elettorale.
L’annuncio di non riconoscimento del risultato da parte della candidata di Libre, esponente di un fronte politico di sinistra al governo uscente, amplifica le tensioni e mette a rischio la stabilità istituzionale del Paese.
Tale gesto, denso di implicazioni politiche, suggerisce la convinzione di un’alterazione intenzionale del risultato elettorale, potenzialmente innescando proteste e disordini sociali.
La situazione in Honduras si configura dunque come un caso emblematico delle fragilità delle democrazie nascenti, dove la corruzione, la polarizzazione politica e la precarietà delle istituzioni possono minacciare la legittimità del processo democratico e compromettere il futuro del Paese.
Il lungo scrutinio, oltre a generare incertezza, rischia di erodere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e di esacerbare le divisioni sociali, proiettando l’Honduras in un periodo di potenziale instabilità.





