IIT a rischio: la Camera frena la ricerca ligure e nazionale.

La recente votazione alla Camera dei Deputati ha segnato un momento critico per il futuro dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e, più ampiamente, per l’ecosistema della ricerca ligure e nazionale.
L’Ordine del Giorno presentato dai deputati del Partito Democratico, Ghio, Pandolfo e Pastorino, volto a reinserire finanziamenti cruciali per l’IIT nel decreto Semplificazioni, è stato respinto dalla maggioranza in carica, evidenziando una distanza preoccupante tra le promesse di sostegno alla ricerca e le azioni concrete intraprese.
Questa decisione, definita dai promotori dell’Ordine del Giorno come un “colpo di scena” in contrasto con le dichiarazioni di supporto del Vice Ministro Rixi e della leadership regionale, solleva interrogativi fondamentali sulla priorità attribuita all’innovazione scientifica e tecnologica nel panorama politico attuale.

Il rifiuto di riconoscere l’IIT come un pilastro dell’eccellenza italiana – un polo attrattivo di talenti e un motore di sviluppo economico – denota una visione miope, capace di penalizzare non solo l’istituto stesso, ma l’intero territorio ligure e il Paese.

Il rischio è di compromettere la capacità dell’IIT di perseguire le proprie ambiziose missioni, che spaziano dalla robotica avanzata all’ingegneria biomedica, dalla neuroscienza all’intelligenza artificiale, con un impatto diretto sulla competitività nazionale e sulla qualità della vita dei cittadini.
I tagli progressivi, già in atto, stanno erodendo le risorse umane e finanziarie, limitando la possibilità di attrarre ricercatori di alto livello e di realizzare progetti di ricerca all’avanguardia.
L’Università di Genova, strettamente legata all’IIT attraverso collaborazioni scientifiche e formative, subisce anch’essa le conseguenze di questa contrazione, con ripercussioni negative sulla formazione di nuove generazioni di scienziati e ingegneri.

La ricerca scientifica non è un costo, ma un investimento strategico, un motore di progresso sociale ed economico, in grado di generare nuove conoscenze, nuove tecnologie e nuove opportunità di lavoro.

I deputati Pd si dimostrano determinati a non arrendersi, annunciando un impegno costante per il ripristino dei fondi e per la tutela dell’eccellenza scientifica italiana.
La battaglia per l’IIT rappresenta una sfida più ampia, un appello a riconoscere il valore imprescindibile della ricerca e dell’innovazione per il futuro del Paese, un futuro che necessita di menti brillanti, di progetti ambiziosi e di risorse adeguate per realizzare il proprio potenziale.

Il “no” odierno non segna una fine, ma un punto di partenza per una più ampia e consapevole mobilitazione a favore della ricerca scientifica.

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