Il sipario sul 2025 del Teatro Regio si chiude con un omaggio alla tradizione e all’innovazione, incarnato da un’icona indiscussa del balletto classico: *Il lago dei cigni*.
L’evento, giunto a coronamento di una stagione ricca di eventi – dall’intensa rilettura caravaggesca di Roberto Bolle a un rinnovato *Romeo e Giulietta* di Prokof’ev – vede per la prima volta sul palcoscenico torinese il Balletto dell’Opera Nazionale di Riga, un’occasione imperdibile per il pubblico.
Dal 19 al 28 dicembre, dieci rappresentazioni trasporteranno gli spettatori in un mondo di magia, amore e tragedia.
*Il lago dei cigni*, opera immortale di Pëtr Il’ič Čajkovskij, rappresenta non solo un caposaldo del repertorio, ma un vero e proprio archetipo della danza, capace di emozionare generazioni.
La produzione del Balletto Nazionale Lettone, guidata dal suo direttore artistico Aivars Leimanis dal 1993, si distingue per una profonda aderenza alla coreografia originaria di Marius Petipa e Lev Ivanov, pur apportando interpretazioni significative che arricchiscono la narrazione.
La versione presentata a Riga per la prima volta nel 2002, e successivamente rivisitata nel 2020, mantiene intatto il lieto fine, il trionfo dell’amore tra Odette e il Principe Siegfried, ma non elimina la presenza inquietante del male, conferendo allo spettacolo una complessità emotiva inaspettata e una risonanza drammatica più profonda.
La scenografia di Juan Guillermo Nova e i costumi di Robert Perdziola creano un’atmosfera sfarzosa e incantevole, evocando la Baviera del XIX secolo, con riferimenti espliciti al Castello di Neuschwanstein e al Palazzo di Linderhof, luoghi simbolo del regno di Ludovico II, il “Re Cigno”.
Questa ambientazione storica, realizzata con un’elevata cura artigianale, non è solo un elemento visivo, ma una chiave di lettura che enfatizza la delicatezza e la raffinatezza del sovrano e, per estensione, del mondo aristocratico che lo circonda.
Le luci, curate da Ainārs Pastars, e i video, anch’essi a firma di Juan Guillermo Nova e Uģis Ezerietis, contribuiscono a creare un’esperienza immersiva, amplificando l’impatto emotivo della storia.
L’Orchestra del Teatro Regio, sotto la direzione del Maestro Martins Ozolins, si appresta a interpretare la partitura di Čajkovskij con sensibilità e maestria, garantendo un accompagnamento musicale impeccabile che esalta la bellezza e la potenza della coreografia.
Questo evento non si configura solo come un omaggio al passato, ma anche come una finestra sulla vivace scena coreografica lettone, offrendo al pubblico torinese l’opportunità di apprezzare l’eccellenza di una compagnia internazionale di primo piano.






