Il ponte dell’Immacolata ha delineato un quadro decisamente positivo per il turismo rurale in Umbria, un risultato che Terranostra Umbria, l’associazione che riunisce agriturismi e operatori ambientali legati a Coldiretti, interpreta come una solida conferma della regione tra le destinazioni privilegiate per un breve periodo di relax prefestivo.
Questa ricorrenza, sempre più considerata un indicatore chiave per il turismo delle festività, ha visto le strutture agrituristiche registrare un afflusso significativo di visitatori, testimoniando una tendenza inarrestabile verso esperienze autentiche e immersive nel cuore del territorio.
La rete di campagna Amica, rappresentata da Terranostra, ha tracciato un bilancio delle presenze che evidenzia come il connubio tra un week-end lungo, condizioni meteorologiche favorevoli e un’offerta turistica diversificata abbiano giocato un ruolo determinante.
Elena Tortoioli, presidente di Terranostra, sottolinea come i turisti abbiano risposto con entusiasmo alla possibilità di vivere un’esperienza genuina, attratti da un’ospitalità agrituristica di alta qualità, da un’enogastronomia radicata nel territorio e da un’ampia gamma di attività proposte direttamente dalle aziende agricole.
L’evoluzione delle preferenze dei visitatori rivela un interesse crescente per l’oleoturismo, accanto al consolidato enoturismo.
Emergono inoltre nuove tendenze, come la crescente domanda di prodotti artigianali, dalla birra ai formaggi tipici, fino alla ricercata eccellenza del tartufo.
Un elemento distintivo è la crescente sensibilità verso il turismo sostenibile, che spinge sempre più visitatori a scegliere agriturismi per il loro impegno verso la tutela dell’ambiente e la promozione di pratiche agricole responsabili.
Mario Rossi, direttore di Coldiretti Umbria, enfatizza il ruolo dell’agriturismo come fulcro di educazione alimentare e promozione del benessere.
I “cuochi contadini”, veri custodi delle tradizioni culinarie locali, trasformano i prodotti del territorio in esperienze gastronomiche indimenticabili, valorizzando la qualità e la stagionalità degli ingredienti.
Le strutture si arricchiscono costantemente di nuove proposte innovative: percorsi a cavallo e in bicicletta che intrecciano paesaggio e scoperta, esperienze immersive nei luoghi di produzione alimentare, itinerari culturali alla riscoperta di borghi meno noti e ripercorrendo le storiche vie di pellegrinaggio che hanno segnato il territorio.
L’agriturismo umbro, secondo elaborazioni Coldiretti basate su dati Istat, rappresenta un tessuto economico e sociale importante, con 1.307 strutture attive.
La distribuzione delle attività è diversificata: 439 dedicate alla ristorazione, 335 alla degustazione e 518 ad altre iniziative.
Il dato significativo è che il 44,8% delle strutture è gestito da donne, testimoniando un ruolo femminile chiave nel settore.
Il sistema ricettivo offre 21.402 posti letto e 14.777 posti a tavola, confermando l’agriturismo come un pilastro fondamentale per lo sviluppo del turismo rurale e la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale dell’Umbria.






