Il fumo denso che si alza dalle campagne di Gallico, nel reggino, non è solo un’immagine scioccante, ma un campanello d’allarme che risuona in una regione martoriata da anni di devastazioni ambientali.
Le riprese, diffuse dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, mostrano due individui colti in flagrante mentre appiccano dolosamente un incendio per bruciare rifiuti, un gesto vile che spesso sfocia in conflagrazioni di vaste proporzioni, con conseguenze catastrofiche per l’ecosistema e la sicurezza delle comunità.
Questi atti, frutto di irresponsabilità e incoscienza, rappresentano una sfida complessa che va ben oltre la semplice repressione penale.
Si tratta di un fenomeno radicato in dinamiche socio-economiche e culturali che alimentano l’illegalità e la mancanza di rispetto per il territorio.
La Calabria, con la sua fragile economia e la sua storia segnata dalla criminalità organizzata, è particolarmente vulnerabile a tali comportamenti.
La risposta della Regione Calabria, sotto la guida di Occhiuto, si configura come un approccio innovativo e proattivo.
L’impiego di una flotta di 25 droni, operativi giornalmente, testimonia un investimento significativo nella sorveglianza del territorio, un’operazione che ha già accumulato oltre 40.000 chilometri di monitoraggio solo nel mese di luglio.
L’iniziativa “Tolleranza Zero” ha portato all’identificazione e alla denuncia di settanta persone sospettate di essere coinvolte in attività incendiarie, dimostrando l’efficacia di un sistema di controllo e di repressione che si affianca alla prevenzione.
Le immagini riprese dai droni, e la successiva rapida azione della polizia giudiziaria, culminata in un processo per direttissima, rappresentano un modello di efficienza e di tempestività che mira a scoraggiare ulteriori comportamenti illegali.
La control room, visitata dal presidente, è il cuore pulsante di questa operazione, un centro di coordinamento e di analisi dati dove operatori specializzati monitorano costantemente il territorio.
“Questo non esisteva in Calabria fino a quattro anni fa”, sottolinea Occhiuto, evidenziando la trasformazione radicale dell’approccio regionale alla gestione del rischio incendi.
L’iniziativa calabrese sta suscitando ammirazione e interesse a livello nazionale ed europeo, con altre regioni e paesi che cercano di replicare questo modello innovativo, frutto della formazione di personale altamente qualificato.
Nonostante i progressi compiuti, il presidente Occhiuto non nasconde la gravità della sfida.
La “stupidità” e la “mancanza di consapevolezza” di chi appicca incendi rappresentano un ostacolo insormontabile con la sola tecnologia.
La vera chiave per sconfiggere questo fenomeno risiede in un cambiamento culturale profondo, che promuova il rispetto per l’ambiente, l’educazione civica e la responsabilità individuale.
La salvaguardia del territorio calabrese, una regione di rara bellezza e fragilità, è un impegno che richiede la partecipazione attiva di tutti, istituzioni, comunità e singoli cittadini.
Il futuro della Calabria dipende dalla sua capacità di trasformare questa sfida in un’opportunità di crescita e di sviluppo sostenibile.