L’atto incendiario perpetrato contro la scuola calcio Centro Reggio Junior rappresenta una ferita profonda non solo per la comunità sportiva, ma per l’intera regione Calabria.
Esprimo la mia più sentita vicinanza e solidarietà – afferma Pasquale Tridico, candidato alla presidenza regionale – un gesto che colpisce l’innocenza dei giovani e mina le fondamenta stesse di un futuro possibile per la nostra terra.
Le mie visite in questi giorni a realtà sociali che operano in beni confiscati alla criminalità organizzata mi hanno permesso di toccare con mano la fragilità e al contempo la straordinaria resilienza di chi, con coraggio, si confronta quotidianamente con le ombre della ‘ndrangheta.
Queste iniziative, spesso realizzate in condizioni di estrema precarietà e sotto la minaccia costante, incarnano un baluardo di legalità che la nostra amministrazione si impegna a proteggere con ogni mezzo.
Il nostro progetto politico non prevede compromessi: intendiamo avviare un’azione decisa e sistematica contro le infiltrazioni mafiose.
La creazione di una task force specializzata sarà il primo passo, con l’obiettivo di garantire la massima trasparenza negli appalti pubblici e di vigilare sulla correttezza e la sicurezza di cantieri e investimenti.
Un piano integrato per la sicurezza urbana e territoriale, che favorisca la sinergia tra istituzioni, forze dell’ordine e la società civile, sarà altrettanto prioritario.
Valorizzeremo e amplieremo il ruolo di chi, con dedizione e coraggio, ha già intrapreso il percorso di riscatto civile, restituendo alla comunità beni confiscati con rigore e trasparenza.
È imperativo che le istituzioni e la classe politica assumano un ruolo attivo e responsabile.
Dobbiamo eradicare la pratica di scambiare favori per diritti, una dinamica che crea una spirale di dipendenza e alimenta l’omertà.
In questi spazi, dove l’accesso ai servizi essenziali dipende da relazioni personali e raccomandazioni, la criminalità trova un terreno fertile per prosperare.
L’illegalità si nutre di quel vuoto, di quel tessuto di privilegi distorti che mina la fiducia dei cittadini e corrode le fondamenta stesse della nostra democrazia.
Ogni ritardo, ogni negligenza, ogni diritto negato, offre alla criminale un’opportunità per insinuarsi nella vita quotidiana, generare sfiducia e seminare paura.
Combattere la ‘ndrangheta non si esaurisce con l’applicazione della legge.
Richiede un cambiamento culturale profondo, un esempio concreto di onestà, trasparenza e impegno civile.
La vera sfida è costruire una Calabria in cui il diritto alla salute, all’istruzione, a un futuro dignitoso non sia un privilegio, ma un diritto inalienabile sancito dalla nostra Costituzione.
Una Calabria migliore è raggiungibile, ma richiede la partecipazione attiva di tutti, la rinuncia al compromesso e la ferma convinzione che il cambiamento sia possibile.
Crediamoci e agiamo di conseguenza.