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lunedì 27 Ottobre 2025

Irpinia, terremoto: paura e ricordi del 1980 riemergono

Un’inquietante eco del passato risuona nell’Irpinia, a poche settimane dall’anniversario del devastante terremoto del 1980.

Un sisma di magnitudo 4.0, con epicentro a un chilometro da Montefredane e profondità di quattordici chilometri, ha scosso la regione, riaccendendo paure radicate nel tessuto sociale e comunitario.
L’evento, percepito con intensità ad Avellino e nelle aree circostanti, si è propagato in provincia di Benevento, Salerno e Napoli, innescando un’ondata di chiamate ai vigili del fuoco, testimonianza tangibile della profonda angoscia collettiva.

Se le prime verifiche condotte dal Dipartimento della Protezione Civile e dalle autorità locali non hanno rilevato crolli o feriti, la situazione è tesa.

Questo episodio si inserisce all’interno di uno sciame sismico iniziato il giorno precedente, caratterizzato da decine di scosse, due delle quali superiori a magnitudo 3.0, creando un clima di crescente apprensione.
L’epicentro del terremoto più recente è stato localizzato a Bosco Magliano, una località del comune di Montefredane.
Il sindaco Ciro Aquino descrive un paese in stato di allerta, dove la popolazione vive un’esperienza di forte disagio emotivo.
La sua presenza costante tra le contrade, nel tentativo di rassicurare i cittadini, sottolinea l’importanza del ruolo di leadership in momenti di crisi.

La decisione preventiva di sospendere le lezioni scolastiche lunedì riflette la volontà di garantire la sicurezza e la tranquillità dei bambini.

Aquino esprime gratitudine per il sostegno ricevuto, sia a livello locale che da parte della diaspora irpina residente all’estero, riconoscendo il valore della solidarietà e della collaborazione tra comunità.
A Mercogliano, un altro centro abitato dell’Irpinia, la paura si manifesta attraverso la segnalazione di lievi danni a edifici privati, sebbene le verifiche siano ancora in corso.

Molti residenti hanno espresso al sindaco Vittorio D’Alessio la loro volontà di trascorrere la notte all’esterno, un gesto che evidenzia il profondo impatto psicologico dell’evento.
In risposta, è stata predisposta l’apertura di un centro di accoglienza presso la sede delle Misericordie, un atto concreto di assistenza e supporto alla popolazione.

Questo sciame sismico non è semplicemente un fenomeno geologico; rappresenta una ferita aperta nel tessuto della memoria collettiva, un ricordo doloroso di un passato traumatico che rischia di riemergere con forza.

La risposta delle istituzioni, l’impegno dei sindaci e la resilienza della comunità irpina sono elementi chiave per affrontare questa situazione di emergenza, non solo dal punto di vista materiale, ma soprattutto per ricostruire la fiducia e la serenità dei cittadini.

La necessità di un monitoraggio costante, di una comunicazione trasparente e di un supporto psicologico adeguato emerge come prioritaria per gestire le conseguenze di questo evento e prevenire ulteriori disagi.
La solidarietà e la collaborazione tra le comunità irpine, e con il mondo, si confermano un balsamo prezioso per lenire le paure e affrontare il futuro con speranza.

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