Juventus-Fiorentina: crisi viola, debutto di Vanoli e ritorno di Kean.

La Juventus, in cerca di slancio e consolidamento della propria posizione in classifica, si appresta ad affrontare una Fiorentina afflitta da una profonda crisi di risultati.
L’anticipato confronto, carico di significato storico e rivalità calcistica, si configura per i viola come un crocevia cruciale, un’urgenza impellente per interrompere un digiuno di vittorie che si protrae da undici giornate e che ha determinato un rapido deterioramento della situazione in classifica, relegando la squadra all’ultima posizione.
La necessità impellente di una svolta ha portato alla dolorosa decisione di separarsi dal direttore sportivo Daniele Pradè, figura chiave nella ricostruzione del progetto viola, e dall’esonero del tecnico Stefano Pioli, il cui percorso è stato interrotto da una sconfitta interna inaspettata contro il Lecce, un risultato emblematico delle difficoltà incontrate dalla squadra.
Al timone, ora, siede Paolo Vanoli, ex centrocampista della Fiorentina e artefice, nel 2001, dell’ultimo trionfo viola, la conquista della Coppa Italia.

Il debutto di Vanoli, avvenuto due settimane fa con un pareggio esterno a Marassi contro il Genoa, si era preannunciato come un primo segnale di ripartenza.

Ora, l’allenatore varesotto si trova ad affrontare la prova più delicata: esordire tra le mura amiche, sotto lo sguardo attento e speranzoso di un pubblico che anela a vedere segnali di riscatto.

La ripresa di Moise Kean, ristabilito dopo un trauma alla tibia che lo aveva costretto a rinunciare alle convocazioni nella Nazionale Italiana, rappresenta un elemento di innegabile potenziale offensivo.

A supporto del suo gioco si candida Gudmundsson, attualmente il miglior marcatore viola con quattro reti distribuite tra campionato e Conference League, testimonianza della sua capacità di imporsi anche in contesti difficili.

Le disposizioni tattiche appaiono già definite: De Gea sarà, con ogni probabilità, il portiere di riferimento, protetto da una linea difensiva composta da Pongracic, Pablo Marì e Ranieri.
A centrocampo, la coppia Nicolussi Caviglia-Mandragora sarà affiancata da Sohm, favorito rispetto a Fagioli, quest’ultimo uno dei numerosi ex che scenderanno in campo.

Dodo, con la sua velocità e propensione alla sovrapposizione, sembra destinato a ricoprire il ruolo di terzino destro, mentre la fascia sinistra sarà appannaggio di Parisi o Fortini, in considerazione dell’indisponibilità di Gosens, afflitto da un infortunio muscolare.
La partita si prospetta quindi come un banco di prova determinante, non solo per il risultato sportivo, ma anche per la definizione del futuro di una squadra in cerca di identità e fiducia.

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