lunedì 22 Dicembre 2025

Konecta ad Asti: Donne in Piazza Contro i Licenziamenti.

Un’onda di voci e striscioni ha incrociato le scintillanti installazioni luminose del “Magico Paese di Natale” di Asti, un corteo composto da circa trecento donne che manifestavano la loro profonda preoccupazione per l’imminente trasferimento della sede cittadina della Konecta, multinazionale di call center di origine spagnola.

La decisione aziendale, ufficialmente un “trasferimento” delle attività, rischia di lasciare a casa centinaia di lavoratori, con conseguenze sociali ed economiche di notevole portata per l’intera comunità.
L’annuncio, percepito da molti come una manovra per ridurre i costi a spese del territorio, prevede la concentrazione delle risorse in un unico polo torinese, inglobando anche il sito di Ivrea.

Un piano che, secondo i manifestanti, cela la realtà di veri e propri licenziamenti mascherati.

La distanza, spesso considerevole, e i relativi costi di trasporto – si parla di circa 700 euro mensili per un pendolarismo quotidiano – rendono impraticabile la prosecuzione del rapporto di lavoro per una parte significativa dei dipendenti.
L’impatto più drammatico riguarda la componente femminile, che costituisce l’80% della forza lavoro.

Donne, madri, pilastri delle proprie famiglie, la cui stabilità economica e sociale è ora appesa a un filo.

Giuseppe Morabito, rappresentante sindacale della Cgil, ha sottolineato con forza come questa decisione colpisca in modo particolarmente duro una popolazione vulnerabile, esacerbando le disuguaglianze già esistenti.
A partecipare al corteo anche il sindaco Maurizio Rasero, che ha voluto ribadire l’impegno dell’amministrazione comunale a fare “tutto il possibile” per scongiurare la chiusura e sostenere i lavoratori.
La sua presenza ha voluto simboleggiare la vicinanza delle istituzioni locali di fronte a una situazione di crisi che minaccia il tessuto economico e sociale della città.
Anche il vescovo Marco Prastaro, con un messaggio carico di amarezza, ha descritto il clima natalizio come segnato da un “freddo e gelo” che vanno ben oltre la semplice condizione meteorologica.
Un Natale offuscato dalla paura per il futuro, dall’incertezza e dalla consapevolezza di una perdita che rischia di lasciare un segno profondo nella comunità astigiana.

La manifestazione rappresenta quindi non solo una protesta, ma un appello urgente al dialogo e alla ricerca di soluzioni alternative che possano preservare il diritto al lavoro e la dignità dei lavoratori di Konecta.

Un grido di speranza, levato in mezzo alle luci del Natale, per un futuro più giusto e solidale.

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