Lamezia Terme: escalation di intimidazioni soffoca l’economia locale.

Lamezia Terme è sull’orlo di una crisi di legalità, segnata da un’escalation di atti intimidatori che investono il tessuto economico locale.
L’ennesimo episodio, un gesto plateale e allarmante, ha visto l’abbandono di una tanica di benzina all’ingresso di un emporio di beni per la casa e l’igiene personale in via Tommaso Fusco.
Un segnale, questo, che si aggiunge a una serie di gesti analoghi, testimonianza di un fenomeno di estorsione che sta soffocando le attività commerciali e imprenditoriali della città.

L’episodio odierno si colloca in un contesto di crescente preoccupazione, rappresentando il sesto atto di intimidazione registrato negli ultimi tempi.

La frammentazione delle vittime – tre commercianti e due imprenditori – rivela una strategia diffusa e pervasiva, volta a instillare paura e a condizionare le dinamiche economiche del territorio.

L’azione più recente, pochi giorni fa, ha preso di mira un macchinario – un escavatore della ditta Ferraro – impiegato in lavori di riqualificazione nel cuore del centro storico, un’area di particolare importanza per l’identità e il futuro della città.
Questi atti non sono episodi isolati, ma manifestazioni di un sistema di pressione che mira a imporre un controllo illecito sulle attività produttive.
La scelta di colpire beni di prima necessità, come un emporio, e infrastrutture essenziali per la riqualificazione urbana, suggerisce una volontà di destabilizzare l’intera comunità, colpendo non solo le singole attività, ma anche la sua capacità di progredire e rinnovarsi.

Le indagini dei Carabinieri, immediatamente attivate, si concentrano ora sull’analisi di moventi e connessioni tra le diverse azioni intimidatorie.

La raccolta di testimonianze, in particolare quelle dei proprietari degli esercizi commerciali presi di mira, rappresenta una fase cruciale per ricostruire la dinamica degli eventi e individuare i responsabili.

Al di là dell’immediato intervento delle forze dell’ordine, si rende urgente un approfondimento delle cause profonde che alimentano questo fenomeno, indagando sulle fragilità istituzionali, i circuiti di illegalità radicata e le possibili collusioni che ne consentono la perpetrazione.
La situazione a Lamezia Terme richiede un impegno congiunto di forze politiche, sociali e giudiziarie, per restituire ai cittadini la percezione di sicurezza e legalità, e per liberare l’economia locale dalla morsa della criminalità organizzata.
La riqualificazione del centro storico, sebbene perseguiti da attività produttive oneste, deve essere protetta e non sabotata da iniziative intimidatorie che ne minano i progressi e le prospettive future.

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