Si sono aperte oggi, nella commissione Bilancio del Consiglio Regionale, le audizioni programmate per l’elaborazione della Legge di Stabilità 2026, un atto cruciale per l’indirizzo economico della Sardegna.
L’iniziativa, promossa dalla Giunta regionale guidata da Alessandra Todde, prevede due giorni di incontri intensi con rappresentanti sindacali, associazioni di categoria, istituzioni accademiche e amministrazioni locali, al fine di raccogliere istanze e suggerimenti per delineare un quadro economico solido e proiettato verso il futuro.
L’attenzione iniziale si è focalizzata sul mondo agricolo, pilastro fondamentale dell’economia sarda.
Le associazioni Coldiretti, Cia e Confagricoltura hanno espresso, con un’urgenza condivisa, la necessità di una visione strategica e di un sostegno mirato per il settore primario.
Giambattista Monne, direttore di Confagricoltura, ha evidenziato come la discussione non debba limitarsi a interventi specifici, ma si concentri sull’identificazione della filosofia agraria che anima la Giunta e la maggioranza regionale, sottolineando l’esistenza di questioni aperte che richiedono risposte chiare e un piano di sviluppo coerente.
Un tema trasversale e di primaria importanza è stato quello dei cambiamenti climatici.
Monne ha lanciato un campanello d’allarme, denunciando una regressione di decenni nella gestione delle emergenze, che si limita a misure compensative a posteriori.
Un approccio, a suo avviso, inaccettabile di fronte all’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi calamitosi.
Efisio Perra, in rappresentanza di Coldiretti, ha ripreso il concetto, auspicando un’azione più incisiva nella lotta allo spopolamento, un fenomeno che mina la vitalità delle aree rurali e mette a rischio la stessa funzione di presidio del territorio svolta dall’agricoltura.
Perra ha riconosciuto la natura tecnica della manovra finanziaria, ma ha espresso la speranza che l’accordo con lo Stato sulle entrate fiscali possa generare risorse dedicate al settore, in grado di contrastare efficacemente lo spopolamento e sostenere lo sviluppo agricolo.
Francesco Erbì, presidente regionale della Cia, ha definito la manovra finanziaria come un’opportunità per una riflessione più ampia sulle azioni da intraprendere nell’interesse della Sardegna.
Pur riconoscendo le limitazioni di risorse disponibili – “la coperta è corta” – Erbì ha insistito sulla necessità di una visione strategica per allocare le risorse in modo efficace, tenendo conto della diversità del settore primario, che comprende zootecnia, silvicoltura, ortofrutticoltura e cerealicoltura, ognuno con le proprie esigenze specifiche e le proprie potenzialità di crescita.
Le audizioni, lungi dall’essere una mera formalità, si configurano come un momento di confronto cruciale per definire le priorità economiche della Sardegna e costruire un futuro sostenibile e prospero per le sue comunità rurali, attraverso un approccio integrato che coniughi innovazione tecnologica, tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse umane.






