Liguria e Agenda 2030: luci e ombre tra 2010 e 2024

Liguria e l’Agenda 2030: un quadro complesso di progressi e criticità (2010-2024)L’analisi del sesto Rapporto dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), recentemente presentato al Cnel, proietta un’immagine articolata dell’andamento della Liguria rispetto ai diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Il periodo considerato, 2010-2024, rivela un percorso segnato da luci e ombre, con avanzamenti significativi in alcuni ambiti e persistenti criticità in altri, mettendo in luce le sfide strutturali che la regione deve affrontare per allinearsi pienamente con l’agenda globale.
Progressi nella sostenibilità ambientale e nell’istruzioneUn elemento di forte incoraggiamento emerge dal fronte della sostenibilità ambientale.

La Liguria ha registrato un incremento notevole nella gestione dei rifiuti, con un aumento del 32,7% della raccolta differenziata e una diminuzione del 13,1% della produzione di rifiuti urbani pro capite.
Questo dato testimonia un crescente impegno verso modelli di consumo e produzione più responsabili, sebbene non esenti da margini di miglioramento.
Parallelamente, si osserva un positivo sviluppo nel settore agricolo-alimentare, con una riduzione dell’uso di fertilizzanti e fitosanitari e un’espansione delle superfici dedicate all’agricoltura biologica.
L’istruzione, a sua volta, mostra segnali incoraggianti: si registra un aumento della partecipazione alla formazione continua e una crescita del numero di laureati in discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), indicatori fondamentali per lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza.
Criticità persistenti: povertà, disuguaglianze e servizi essenzialiNonostante questi progressi, il quadro generale è venato di preoccupazioni.

L’aggravarsi della povertà, manifestata da un aumento delle abitazioni con problemi strutturali, rimane un problema centrale.
La situazione relativa all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari desta ulteriori allarmi, con una significativa dispersione idrica che compromette la gestione efficiente delle risorse.
Le disuguaglianze sociali, misurate attraverso l’aumento dell’emigrazione ospedaliera, suggeriscono una difficoltà nel garantire un accesso equo ai servizi sanitari, evidenziando potenziali disparità territoriali e socio-economiche.

La fragilità del sistema giustizia e istituzioni, riflette una necessità di rafforzare la governance e l’efficienza amministrativa.

Sfide sociali ed economicheIl rapporto mette in luce anche sfide sociali ed economiche complesse.

Pur con una diminuzione dei NEET (giovani non impegnati in studio o lavoro) e del part-time involontario, la riduzione del PIL per unità di lavoro segnala una difficoltà nel tradurre la crescita in un reale miglioramento della produttività e dei salari.
Il divario di genere nel mercato del lavoro persiste, con un peggioramento del rapporto tra l’occupazione femminile con e senza figli, evidenziando la necessità di politiche di conciliazione tra vita familiare e professionale più efficaci.

L’aumento del peso eccessivo tra gli adulti solleva interrogativi sulla promozione di stili di vita sani e sulla prevenzione delle malattie croniche.
Conclusione: un impegno continuo per un futuro sostenibileIn definitiva, l’esperienza della Liguria rispetto all’Agenda 2030 è un invito alla riflessione e all’azione.

I progressi compiuti in alcuni settori devono essere consolidati, mentre le criticità evidenziate richiedono interventi mirati e strategie innovative.

Un impegno continuo, che coinvolga istituzioni, imprese, associazioni e cittadini, è essenziale per costruire un futuro più sostenibile, equo e prospero per la Liguria e per le generazioni a venire.
Il rapporto ASviS fornisce un quadro di riferimento prezioso per orientare le politiche e monitorare i risultati, contribuendo a plasmare un percorso di sviluppo realmente inclusivo e resiliente.

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