La Liguria, regione intrinsecamente vulnerabile alla forza della natura, affronta la sfida del dissesto idrogeologico con una strategia che trascende la mera reazione all’emergenza.
L’approccio delineato dalla Regione, come evidenziato durante l’audizione in Prefettura, si fonda su tre pilastri fondamentali: investimenti strutturali, proattività progettuale e, crucialmente, la sensibilizzazione e la responsabilizzazione della cittadinanza.
Il concetto chiave non è tanto il tamponamento delle conseguenze, quanto la prevenzione attraverso interventi duraturi e mirati.
L’esempio lampante è la ricostruzione della strada di Portofino, devastata dalla mareggiata del 2018.
La ricostruzione non si è limitata a ripristinare la viabilità, ma ha previsto la realizzazione di una struttura capace di resistere a eventi futuri, elevando la resilienza dell’infrastruttura e, di conseguenza, della comunità.
Attualmente, la Regione Liguria dispone di un portafoglio di progetti strutturali, stimato in 300 milioni di euro, in attesa di finanziamenti per essere attuati.
Questi interventi strategici includono il completamento dello scolmatore del Bisagno, un’opera cruciale per la gestione delle acque piovane, e il consolidamento degli argini del fiume Polcevera, aree storicamente colpite da esondazioni.
Si stanno inoltre sviluppando progetti di risanamento idraulico nella piana di Albenga e nella Val Bormida, interventi complessi che richiedono un approccio integrato e una visione a lungo termine.
Questi progetti non sono semplici opere ingegneristiche, ma veri e propri investimenti nel futuro della Liguria, capaci di ridurre il rischio idrogeologico e di salvaguardare il territorio.
La resilienza di una regione non si costruisce solo con opere di ingegneria, ma anche con la consapevolezza e la partecipazione attiva dei cittadini.
Per questo, la Regione Liguria pone particolare enfasi sulla diffusione di una cultura della prevenzione, attraverso iniziative di formazione nelle scuole e campagne di comunicazione capillari.
L’efficacia del sistema di allerta precoce è direttamente proporzionale alla capacità della popolazione di comprenderlo e di reagire in modo appropriato.
La Regione si impegna a garantire che tutti i suoi abitanti, circa un milione e 600 mila persone, ricevano informazioni tempestive e accurate in caso di emergenza.
La protezione civile ligure è riconosciuta a livello nazionale come un punto di riferimento per l’efficienza e la competenza.
Tuttavia, l’intervento in caso di emergenza non può essere delegato esclusivamente agli operatori della protezione civile.
La responsabilità della sicurezza è condivisa e richiede un impegno collettivo, un senso civico che spinga ogni cittadino a comprendere i rischi, a rispettare le indicazioni delle autorità e a contribuire attivamente alla salvaguardia del territorio.
Questo significa promuovere la conoscenza del territorio, incentivare la segnalazione di situazioni a rischio e favorire la creazione di reti di supporto solidali.
In definitiva, la Liguria mira a costruire una comunità resiliente, capace di affrontare le sfide del futuro con consapevolezza, responsabilità e spirito di collaborazione.






