Liguria, una poltrona vuota per non dimenticare le vittime di femminicidio.

In un gesto simbolico e profondamente sentito, il Consiglio Regionale della Liguria ha abbracciato un’iniziativa di memoria che trascende la semplice formalità, elevandosi a dichiarazione di impegno civile e a monito costante contro la piaga del femminicidio.
Il Presidente del Consiglio Regionale, Stefano Balleari, ha annunciato che l’assemblea manterrà in modo permanente una poltrona vuota, un luogo fisico che incarna l’assenza irreparabile delle donne strappate alla vita dalla violenza maschile.

L’azione, denominata “Posto Occupato”, nata dalla sensibilità del Difensore Civico della Liguria in concomitanza con la Giornata Internazionale del 25 novembre, si estende a tutte le istituzioni regionali, invitandole a condividere questo atto di ricordo e a interiorizzare la gravità del fenomeno.
Non si tratta di una commemorazione isolata, ma di un impegno a lungo termine volto a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere una cultura di rispetto e parità.
L’osservanza di un minuto di silenzio all’apertura della seduta del Consiglio Regionale, sebbene tradizionale, assume in questo contesto un significato amplificato.

Non è solo un momento di raccoglimento, ma una presa di coscienza collettiva della fragilità femminile e della necessità di azioni concrete per prevenire e contrastare la violenza di genere.

L’iniziativa “Posto Occupato” va oltre il semplice tributo alle vittime; essa rappresenta un’occasione per riflettere sulle cause profonde del femminicidio, sulle dinamiche di potere che alimentano la violenza e sulla necessità di rafforzare le misure di protezione per le donne a rischio.

Implica un esame di coscienza per l’intera comunità, invitando a interrogarsi sui propri comportamenti e sulle proprie responsabilità.
Il gesto simbolico, pur nella sua semplicità, mira a sollecitare un cambiamento culturale profondo, promuovendo una società in cui la violenza contro le donne non trovi più spazio e in cui il rispetto, la parità e la sicurezza siano valori condivisi e concretamente garantiti.

Il “posto occupato” è, in definitiva, una promessa: quella di non dimenticare, di agire e di costruire un futuro libero dalla paura e dalla violenza.

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