La vicenda di un paziente residente ad Albenga, in attesa di un cruciale intervento vascolare dall’aprile del 2021, incarna una piaga ben più estesa e radicata nel sistema sanitario ligure: l’inaccettabile dilatazione dei tempi di attesa per le prestazioni chirurgiche.
Un arco temporale superiore ai quattro anni e mezzo per un’operazione vitale solleva interrogativi urgenti sulla capacità della sanità pubblica di garantire l’accesso equo e tempestivo alle cure.
Questa situazione, denunciata con forza dal consigliere regionale Jan Casella (Alleanza Verdi-Sinistra), è oggetto di un’interrogazione alla Giunta Bucci, volta a sollecitare interventi concreti e rapidi per ridurre drasticamente le liste d’attesa.
Il caso di Albenga è emblematico di una problematica diffusa in tutta la provincia di Savona, ma che riflette una crisi sistemica che affligge l’intera regione.
La popolazione savonese, come quella ligure nel suo complesso, si trova a convivere con una realtà in cui l’accesso alle cure diventa un percorso ad ostacoli, caratterizzato da incertezza e frustrazione.
Sebbene le emergenze e le patologie oncologiche, giustamente, godano di priorità, la preoccupazione è che anche queste categorie possano risentire di un progressivo deterioramento del sistema.
L’assenza di una programmazione efficace e di risorse adeguate si traduce in liste d’attesa interminabili, che compromettono la salute e il benessere dei cittadini.
Persone affette da patologie complesse e potenzialmente gravi si vedono negate le cure necessarie, con conseguenze dirette sulla loro qualità di vita e, in alcuni casi, sulla prognosi.
L’iter burocratico, spesso opaco e frustrante, espone i pazienti a un limbo di incertezza, alimentato da comunicazioni lacunose e da una sensazione di abbandono.
Il rituale annuale della verifica della permanenza nelle liste d’attesa, in cui i pazienti vengono contattati per confermare la volontà di rimanere in attesa o di essere cancellati, è l’amara conferma di un sistema in crisi.
Questo meccanismo, anziché rappresentare un’opportunità per ottimizzare le risorse e ridurre i tempi, si trasforma in un’umiliante prova di pazienza e speranza, alimentando un senso di impotenza e rassegnazione.
La denuncia del consigliere Casella non è solo un atto di protesta, ma un appello alla responsabilità istituzionale e un invito a ripensare radicalmente l’organizzazione dei servizi sanitari, ponendo al centro il diritto alla salute dei cittadini liguri e garantendo un accesso equo e tempestivo alle cure necessarie, al di là delle emergenze e delle patologie oncologiche.
È imperativo intervenire con urgenza, investendo in personale, tecnologie e infrastrutture, e adottando misure innovative per ridurre drasticamente i tempi di attesa e ripristinare la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario pubblico.