domenica 21 Dicembre 2025

Lombardia 2025: Aria Migliore, Ma Preoccupazioni Persistono

La Lombardia, nel 2025, presenta un quadro ambientale in evoluzione, con segnali di miglioramento che si affiancano a persistenti criticità.

I dati raccolti dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) tra il 1° gennaio e il 18 dicembre evidenziano una tendenza positiva, ma con aree di preoccupazione che richiedono un’analisi più approfondita e un’azione mirata.
L’attenzione si concentra primariamente sulla qualità dell’aria, un indicatore chiave del benessere ambientale e della salute pubblica.
I livelli di PM10, particolato sottile, si mantengono entro il limite annuale di 40 microgrammi per metro cubo in tutte le province, un risultato positivo che testimonia l’efficacia delle politiche messe in atto.
Tuttavia, il numero di giorni di “sfioramento” del limite, ovvero quando i livelli si avvicinano alla soglia consentita, resta problematico in alcune aree.
Milano si distingue come la provincia con il maggior numero di superamenti (64), seguita da Lodi, Monza e Cremona.
Un quadro più rassicurante emerge da Mantova, Pavia, Brescia, Bergamo e Lecco, mentre Sondrio e Como mostrano un profilo più virtuoso, con un numero contenuto di superamenti.
Varese si conferma la provincia leader in termini di qualità dell’aria, con un numero esiguo di violazioni.

Il PM2.5, particolato ancora più fine e dannoso per la salute, ha rispettato i limiti stabiliti in tutte le centraline, con l’eccezione di Soresina (Cremona), dove si registra un peggioramento rispetto all’anno precedente.
Questa anomalia richiede un’indagine specifica per identificare le cause e adottare misure correttive.

Il biossido di azoto (NO2), un inquinante derivante principalmente dal traffico veicolare e dalle attività industriali, ha superato leggermente il limite di 40 microgrammi solo in una località, Cinisello Balsamo.
La sfida più complessa, tuttavia, riguarda l’ozono (O3).
I livelli di ozono continuano a superare i limiti normativi in modo diffuso, segno di un problema strutturale legato alla combinazione di emissioni precursori, condizioni meteorologiche favorevoli e radiazione solare.
L’ozono, pur non derivando direttamente da fonti puntuali, si forma in atmosfera a partire da altri inquinanti e rappresenta un rischio significativo per la salute respiratoria.
La Lombardia si trova ora di fronte a un imperativo: consolidare i progressi compiuti e accelerare il percorso verso la piena conformità agli standard ambientali europei e alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La Direttiva europea 2024/2881, con i suoi obiettivi più stringenti, e le linee guida OMS, che impongono limiti ancora più severi per diversi parametri, rappresentano un punto di svolta.
Questi nuovi riferimenti richiedono un impegno ancora maggiore nella riduzione delle emissioni inquinanti, nell’adozione di tecnologie più pulite, nella promozione della mobilità sostenibile e nella sensibilizzazione dei cittadini.
La salvaguardia della qualità dell’ambiente lombardo è una responsabilità condivisa, che coinvolge istituzioni, imprese e cittadini, per garantire un futuro più sano e sostenibile per tutti.

L’analisi dei dati ARPA è uno strumento cruciale per orientare le politiche ambientali e monitorare l’efficacia delle azioni intraprese.

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