Nel corso di un intenso anno di attività operativa, che ha visto i Carabinieri Forestali del Gruppo di Alessandria/Asti impegnati in controlli mirati, indagini complesse e interventi di significativa portata, emergono elementi di particolare rilevanza nella tutela della fauna selvatica e nel contrasto agli illeciti ambientali.
Un episodio emblematico, al centro dell’operazione denominata ‘Wolf Shield’ e coordinata dal Nipaaf (Nucleo Investigativo Anti-Bracconaggio e Contrasto Fauna Illecita), ha portato al rinvenimento di tre crani di lupo all’interno di un’abitazione situata nel territorio del Tortonese.
La cessione del materiale biologico all’Università di Torino, per un’analisi del DNA eseguita in collaborazione con l’Ispra, ha fornito dati cruciali.
L’analisi genetica ha escluso la presenza di ibridazioni e ha permesso di identificare i tre esemplari come appartenenti a due differenti branchi: uno localizzato nella Val Borbera/Val Curone e l’altro, appunto, nel Tortonese.
Due dei lupi, di sesso maschile, presentavano un’età compresa tra uno e due anni, mentre il terzo, anch’esso maschio, era stimato tra i tre e i cinque anni.
Questa specificità nell’età e nel sesso potrebbe indicare una strategia di prelievo mirata, sollevando interrogativi sulle motivazioni alla base del ritrovamento.
Parallelamente, le attività si sono estese a livello internazionale grazie alla partecipazione all’operazione Europol-Empact, con il contributo essenziale del Nucleo Cites di Alessandria e il supporto dei Carabinieri Forestali.
L’operazione ha svelato numerose irregolarità riguardanti la detenzione di armi da fuoco e l’esercizio dell’attività venatoria, portando a sequestri e provvedimenti conseguenti.
Questi interventi testimoniano l’importanza della cooperazione transnazionale per contrastare efficacemente i traffici illeciti legati alla fauna selvatica.
L’impegno costante e capillare dei Carabinieri Forestali si è tradotto, nel biennio precedente, in un flusso continuo di segnalazioni all’autorità giudiziaria, con ben cinquantadue casi inoltrati.
Ulteriori irregolarità sono state sanzionate amministrativamente, quantificando un ammontare complessivo di 54.328,65 euro.
L’attività di controllo ha permesso anche il sequestro o ritiro cautelarmente di un considerevole numero di armi da fuoco (108) e di munizioni (4.141), elementi frequentemente impiegati in attività di bracconaggio.
Questi dati, presi nel loro insieme, delineano un quadro complesso di minacce alla biodiversità, richiedendo un’azione sinergica e proattiva a tutela del patrimonio faunistico.
L’approfondimento delle indagini volte a identificare i responsabili di questi illeciti, con particolare attenzione alle dinamiche criminali che vi sono alla base, rappresenta una priorità assoluta per garantire la salvaguardia dell’ambiente e la sostenibilità delle risorse naturali.






