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Marche: Reddito di Libertà per Donne Vittime di Violenza

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La crescente urgenza di contrastare la violenza di genere nelle Marche impone un’azione legislativa mirata e dirompente, al di là delle generiche dichiarazioni di intenti.
Il consigliere regionale del Partito Democratico, Fabrizio Cesetti, ripropone con forza una proposta di legge che ambisce a essere un vero e proprio strumento di emancipazione economica per le donne vittime di abusi: il Reddito di Libertà Regionale.

L’iniziativa, presentata in precedenza e ingiustamente rimasta in sospeso durante la legislatura precedente, mira a colmare un vuoto cruciale nell’assistenza alle donne che vivono in condizioni di dipendenza economica, spesso aggravante del trauma subito.

Il Reddito di Libertà Regionale non si configura come un mero sussidio, bensì come un investimento strategico nel tessuto sociale marchigiano.
Si tratta di un’integrazione ponderata dei fondi statali, progettata per garantire alle donne vittime di violenza l’indipendenza finanziaria necessaria per ricostruire la propria vita, uscendo dalla spirale di abusi e paura che le intrappola.

Questa autonomia economica rappresenta un fattore chiave per interrompere il ciclo della violenza, permettendo alle donne di sottrarsi a relazioni tossiche e di intraprendere un percorso di autodeterminazione.
La persistente escalation della violenza di genere nelle Marche, come evidenziato dal recente rapporto annuale, richiede risposte concrete e immediate.
L’incremento del 12,4% di donne accolte nei centri antiviolenza, attestandosi a 841 nel 2024, è un campanello d’allarme che non può essere ignorato.

Questi numeri non sono solo statistiche, ma storie di sofferenza, paura e perdita di dignità.
Il consigliere Cesetti, affiancato dalla collega Chiara Biondi, sollecita un’intesa trasversale tra tutte le forze politiche regionali per accelerare l’approvazione di questa legge fondamentale.

La recente tragedia avvenuta a Monte Roberto, con la tragica scomparsa di una giovane donna, ha portato il Presidente Acquaroli a dichiarare la necessità di fermare questa emergenza.
Si auspica ora un impegno concreto da parte del Presidente Acquaroli, volto a superare le resistenze e l’ostruzionismo manifestatisi in precedenza, in particolare all’interno della commissione presieduta da Nicola Baiocchi.

L’approvazione del Reddito di Libertà Regionale non è semplicemente una questione di politica locale, ma una questione di giustizia sociale e di tutela dei diritti umani.

Si tratta di un atto di civiltà che testimonia la capacità della Regione Marche di affrontare con coraggio e determinazione le sfide del nostro tempo, offrendo alle donne vittime di violenza una via d’uscita e la possibilità di costruire un futuro di serenità e sicurezza.
È un segnale forte e chiaro che la Regione Marche non abbandona le sue cittadine vulnerabili, ma si impegna a proteggerle e a sostenerle nel percorso di ricostruzione personale e sociale.

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