Marilyn a Torino: il Film Festival celebra un’icona.

Il 44° Torino Film Festival si preannuncia un omaggio imprescindibile a un’icona che trascende il cinema, un’incarnazione del sogno americano e, al contempo, una tragica parabola esistenziale: Marilyn Monroe.

Sotto la direzione artistica di Giulio Base, per la sua terza volta al timone, l’edizione 2026 si configura come un viaggio introspettivo nella vita e nell’opera di Norma Jeane Mortenson, una figura che ha plasmato l’immaginario collettivo del XX secolo e continua a esercitare un fascino inestinguibile.

Marilyn Monroe non fu semplicemente un’attrice; fu un fenomeno culturale, un simbolo di un’epoca segnata dalla ripresa post-bellica, dalla crescente libertà sessuale e dalla ricerca spasmodica della felicità.
La sua bellezza, archetipo di sensualità e fragilità, fu veicolata da un’industria cinematografica che, pur sfruttandola, contribuì a definirne il mito.

Interpretò ruoli iconici, incarnando la *femme fatale* con un’innocenza disarmante e un’aura di malinconia che la rendevano unica.
La sua carriera, seppur breve, fu costellata di successi che la consacrarono come una delle figure più amate e discusse del cinema mondiale.
Il centenario della sua nascita offre un’opportunità imperdibile per ripercorrere la sua esistenza, analizzando le complesse dinamiche che la legavano al potere di Hollywood, alle sue aspirazioni artistiche e alle sue sofferenze interiori.
L’omaggio del Festival non si limiterà alla mera celebrazione della sua immagine pubblica, ma si addentrerà nella sua psiche, svelandone le contraddizioni e le debolezze.

L’immagine guida del Festival, tratta dall’ultimo servizio fotografico realizzato da George Barris a Santa Monica nel 1962, è particolarmente evocativa.
Quel click, conservato come un frammento prezioso, cattura un’aura di bellezza effimera, una fragile consapevolezza del futuro incerto, quasi un presagio della sua imminente scomparsa.

Come sottolinea Base, la foto racchiude “bellezza e fragilità, con quel lieve senso di nostalgia del futuro”.

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino, custode di un patrimonio culturale inestimabile, arricchisce l’omaggio con l’esposizione di tre stampe originali scattate da Barris, acquisite nel 1997 a un’asta losangelina.
Queste immagini, esposte nella Mole Antonelliana, si affiancano a una collezione di oggetti personali e gioielli, offrendo un ritratto più completo e intimo della diva.
Il Torino Film Festival, sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e da prestigiose fondazioni, si propone di illuminare le ombre e celebrare la luce di una figura che, a distanza di decenni, continua a interrogare e ad affascinare il mondo.

L’edizione 2026 si configura dunque non solo come un omaggio cinematografico, ma come una riflessione profonda sulla natura del mito, sulla costruzione dell’immagine e sulla complessità dell’essere umano.

- pubblicità -
- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap