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giovedì 23 Ottobre 2025

Matera: crisi di governance dietro l’uscita dei consiglieri.

L’episodio verificatosi durante la recente seduta del Consiglio Comunale di Matera, con l’uscita di tredici consiglieri dell’opposizione che ha compromesso il numero legale, non costituisce un semplice evento procedurale, bensì un sintomo rivelatore di una profonda crisi di governance e di un deterioramento del tessuto relazionale tra maggioranza e minoranza.

Piuttosto che affrontare le proprie debolezze politiche e la fragilità del consenso, la coalizione di governo ha tentato una manovra di distrazione, addossando all’opposizione l’etichetta di irresponsabilità e accuse di comportamenti motivati da meri calcoli politici.

Questa reazione, a nostro avviso, è l’ennesima manifestazione di un approccio alla gestione comunale improntato al vittimismo e alla strumentalizzazione, un modello che soffoca il dibattito costruttivo e pregiudica il bene comune.

Le accuse mosse dai rappresentanti di Fratelli d’Italia e di Nicoletti Sindaco per Matera Capitale, che definiscono la scelta dell’opposizione come ostruzionismo fine a sé stesso e disprezzo per le regole democratiche, pur condivisibili in parte, non esauriscono la complessità della situazione.
È doveroso, infatti, analizzare le motivazioni che hanno spinto i consiglieri di minoranza ad abbandonare l’aula, un gesto che, per quanto discutibile nei suoi effetti immediati, potrebbe incarnare una forma di protesta contro un sistema che percepiscono come autoreferenziale e impermeabile alle istanze provenienti dal basso.

La critica mossa dall’opposizione, che lamentava la staticità e l’assenza di guida della maggioranza, non può essere ignorata.
La capacità di un’amministrazione di ascoltare e reagire alle esigenze dei cittadini è un indicatore fondamentale della sua legittimità e della sua efficacia.
La denuncia di una governance bloccata, incapace di proporre soluzioni concrete ai problemi della città, potrebbe aver contribuito a creare un clima di frustrazione e di sfiducia che ha portato all’episodio del Consiglio.
L’argomentazione del consigliere Angelo Raffaele Cotugno, che esorta al rispetto delle regole e al dialogo costruttivo, rappresenta un appello al senso di responsabilità che dovrebbe animare ogni rappresentante del popolo.
La sua metafora del “piatto insipido” sottolinea la necessità di evitare soluzioni preconfezionate e di promuovere un dibattito aperto e sincero, dove le diverse posizioni possano confrontarsi in modo costruttivo.

In definitiva, l’episodio del Consiglio Comunale di Matera non deve essere interpretato come una semplice querelle politica, ma come un campanello d’allarme che invita a una profonda riflessione sul ruolo dei rappresentanti del popolo e sulla necessità di recuperare un’etica della partecipazione e del confronto.

La città merita un’amministrazione capace di ascoltare, dialogare e agire nell’interesse di tutti i cittadini, al di là delle appartenenze politiche e delle logiche di potere.

La ricostruzione di un clima di fiducia e di collaborazione tra maggioranza e minoranza è un prerequisito fondamentale per affrontare le sfide che attendono Matera e per garantire un futuro di prosperità e di sviluppo sostenibile.

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